Scale mobili Roma, perizia choc: freni manomessi e collaudi saltati

Roma, metro, Scale mobili rotte e senza freni»
di Michela Allegri
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Sabato 21 Settembre 2019, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Freni manomessi in modo «deliberato», collaudi saltati, componenti di dimensioni troppo ridotte, incapaci di garantire l'efficienza del sistema in caso di pericolo. E ancora: allarmi ignorati, sensori rotti e mai riparati, ingranaggi bloccati con fascette di plastica. Nelle 140 pagine di perizia agli atti dell'inchiesta sui guasti delle scale mobili nelle stazioni delle metro A e B di Roma, emergono dati choc, soprattutto sulle cause dell'incidente nella fermata Repubblica, in cui il 23 ottobre 2018 rimasero feriti diversi tifosi russi.

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Un dettaglio su tutti: la scala non è collassata su se stessa perché sovraccarica, ma perché il freno di emergenza era talmente usurato che, quando il consulente tecnico della procura ha effettuato i primi controlli, nonostante fosse attivato, i gradini, azionati manualmente, continuavano a scendere. L'ingegnere Rodolfo Fugger, che firma la perizia, scrive che l'efficacia del freno di emergenza era compromessa addirittura del 50 per cento. Mentre il freno ordinario funzionava a un terzo della sua capacità. Ma non è tutto. Perché il tecnico specifica che a provocare l'incidente dello scorso ottobre, sarebbe stata una concatenazione di manomissioni «deliberate».

LE ANOMALIE
Per settimane, infatti, sulle stesse scale si erano registrate anomalie: il sensore che segnala l'eccesso di velocità dell'impianto si attivava di continuo, facendo entrare in funzione il sistema frenante. Invece di risolvere il problema, i manutentori della Metroroma - la ditta che aveva vinto l'appalto - avevano deciso di bloccare i freni con fascette da elettricista e di annullare la registrazione dei codici di guasto. In questo modo, la sicurezza dell'impianto era stata compromessa e le situazioni di allerta non venivano più segnalate. Nonostante la scala si fosse rotta altre volte, infatti, l'ultimo guasto registrato dal sistema risale a mesi prima: 23 marzo 2018. Ma agli atti ci sono anche verbali falsi e schede di manutenzione taroccate. E, soprattutto, una sfilza di controlli saltati. L'efficienza del freno di emergenza, per esempio, doveva essere testata con cadenza mensile. Ma in un anno, da quando era entrata in servizio la Metroroma, risulta verificata solo due volte (febbraio e marzo 2018). Circostanza sulla quale, oltretutto, il perito solleva dei dubbi. «Le schede di manutenzioni mensili delle scale mobili risultano solo parzialmente riempite e in 10 casi su 12, nell'ultimo anno di esercizio, non risulta effettuata la prova di efficienza del freno di emergenza, nonostante fosse espressamente prevista nella check-list mensile», si legge nell'atto. Il sospetto è che molti altri interventi annotati nei verbali siano falsi: la loro «tracciabilità», sostiene Fugger, «può essere definita frammentaria, confusa e in alcuni casi discordante, oltre che sovente non congruente» con quanto riportato nelle schede tecniche dell'impianto. Risultato: i tecnici della Metroroma, con la complicità di alcuni dirigenti Atac finiti sotto inchiesta - gli indagati, accusati di frode e lesioni colpose, sono in tutto 15 - hanno messo in funzione un impianto che aveva un sistema di sicurezza manomesso e inefficiente.

LE COMPONENTI
Inefficienza che emerge soprattutto da due dettagli. Il primo: le componenti dei freni di emergenza erano di dimensioni ridotte rispetto a quelle previste dal progetto. Si erano usurate e non sono mai state sostituite. Il secondo: dopo l'incidente, quando sono state effettuate le prove tecniche, gli ingranaggi, spinti a mano da una sola persona, si sono mossi nonostante il freno di servizio fosse inserito: «Si è mossa lievemente la catena, si sono mossi entrambi i motori, e si è mosso lievemente un gradino della scala».
Agli atti dell'inchiesta ci sono anche i video che mostrano il momento dell'incidente. Dopo averli guardati, il perito non avuto dubbi: la scala non era sovraccarica. Semplicemente, frenava poco e male: da quando la velocità di discesa inizia ad aumentare in modo repentino, non si vede nemmeno un tentativo di blocco.

 

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