Roma, metro A e B: tra chiusure e rallentamenti i romani perdono due mesi e mezzo

Nel 2021 sono aumentati i disagi per gli stop a linee e fermate: sommando i ritardi, ogni cittadino spreca 75 giorni l’anno

Roma, metro A e B: tra chiusure e rallentamenti i romani perdono due mesi e mezzo
di Fernando Magliaro
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Martedì 8 Febbraio 2022, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 09:23

Due mesi e mezzo di tempo perso in metropolitana nel 2021. Chi scende nella sotterranea romana non sa mai cosa troverà: l’affidabilità del servizio reso da Atac esiste sulla carta. Nel mondo reale, la certificazione la fornisce l’account Twitter ufficiale dell’azienda, @infoatac, cui spetta l’ingrato compito di “cinguettare” ogni volta che in metro c’è un problema. Gli ultimi casi registrati sono la chiusura della metro B1 domenica pomeriggio fino a fine servizio e poi nuovamente ieri mattina, interrotta dalle 5.30 fino alle 7.30 con ritardi vari, e la stazione Conca d’Oro rimasta chiusa. Ogni giorno c’è un problema: una volta è un “guasto tecnico”, un’altra uno sciopero, poi qualcuno che si sente male o magari un intervento delle forze dell’ordine. Fatto sta che il sistema peggiora anno dopo anno, complici le mancate manutenzioni sui treni che si rompono, la scarsa o nulla sorveglianza nelle stazioni, le scale mobili che vanno in tilt.

IL RAFFRONTO
 

Anno 2020: fra linea A e linea B si verificano 241 eventi che causano chiusure di stazioni, sospensioni della linea o ritardi vari pari a un mese e 25 giorni di tempo. Stesso conteggio nel 2021: gli eventi salgono a 359 e il tempo perso dai passeggeri sale a due mesi e mezzo precisi. Abbiamo diviso i conteggi fra eventi che, stando a @infoatac, hanno causato solo dei rallentamenti ai treni, da quegli eventi che, invece, hanno portato alla sospensione del servizio, vuoi che sia una stazione chiusa o lo stop di una linea o di una tratta di essa. E il peggioramento del servizio emerge in entrambi i casi e per ciascuna linea. Andando per ordine. Linea A, anno 2020: 127 volte sono state registrate chiusure o arresti del servizio.

Perdita di tempo certificata da @infoatac, di quasi 16 giorni. Per 33 volte, invece, ci sono stati rallentamenti, con la perdita di 2 giorni e qualche ora di tempo. In totale, quindi, 160 “eventi” hanno determinato per l’utente quasi 18 giorni di tempo perso. Stessi dati per il 2021: 174 stop e oltre 17 giorni e mezzo di tempo buttato. Quarantadue rallentamenti e 3 giorni e 17 ore perdute. Passando alla B/B1, per il 2020, 31 volte i treni si sono fermati o le stazioni chiuse, facendo perdere ai passeggeri 5 giorni di tempo. E per 50 volte i treni hanno camminato a passo di lumaca accumulando ritardi per 2 giorni e 10 ore di tempo. Anno 2021, balzo in avanti degli stop: 91 volte con quasi 21 giorni persi e 52 volte rallentamenti per poco meno di 4 giorni persi. 

 

IL TREND

L’analisi di gennaio 2022 presenta, per ora, dati sostanzialmente in leggerissimo miglioramento rispetto agli stessi mesi del 2020 e del 2021. Trattandosi di un solo mese, il conto delle differenze va sulle ore: un giorno e mezzo perso nel 2022, un giorno e 15 ore perso lo scorso anno e un giorno e 17 ore buttate nel 2020. Poca roba, forse, ma parliamo di quello che dovrebbe essere il servizio di trasporto pubblico di massa più veloce. In mezzo a questo disastro, che affonda le radici nel quinquennio Raggi, spiccano ancora due elementi: le stazioni “sfigate”, quelle che vengono chiuse ogni tre per due. E le motivazioni delle chiusure. La top ten delle stazioni chiuse è appannaggio quasi integrale della linea A che non è nemmeno la più vecchia ma senza dubbio è quella più malandata.

Nel 2021 la stazione che ha fatto registrare il maggior numero di problemi è Vittorio Emanuele che è stata chiusa per ben 38 volte accumulando un tempo perso di poco inferiore ai 3 giorni consecutivi. Seguono Manzoni, 33 chiusure ma con oltre 4 giorni di tempo perso per inutilizzo; poi Furio Camillo (30 stop, 2 giorni e mezzo); Re di Roma (27 volte cancelli sbarrati, 2 giorni e spicci) e San Giovanni completa le prime cinque posizioni. Spetta a Libia, metro B1, il “primato” per la linea B/B1 con 12 chiusure e 2 giorni e 9 ore perse coi cancelli chiusi. Libia è anche la stazione al decimo posto della classifica globale.

Per Vittorio Emanuele, stando alla documentazione interna fornita da Atac, il problema delle chiusure è frequentemente causato dalle scale mobili che si fermano. Trattandosi di stazione profonda, le scale mobili offline obbligano alla chiusura della stazione. E le scale mobili si fermano per costanti infiltrazioni di acqua dai giardini soprastanti dopo i lavori di risistemazione avviati dalla Raggi. Venendo alle cause che @infoatac adduce per spiegare chiusure e rallentamenti, oltre 300 volte si parla di guasti, declinati come guasto tecnico, guasto agli impianti di stazione, verifica tecnica e altri sinonimi. Seguono gli scioperi, poi il G20, gli atti vandalici e i danni da maltempo.

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