Metro Roma, la guida alle chiusure: linea A ferma alle 21, tram 8 sospeso per 6 mesi

L'assessore Patanè: recuperare i ritardi accumulati sulle manutenzioni

Metro Roma, la guida alle chiusure: linea A ferma alle 21, tram 8 sospeso per 6 mesi
di Francesco Pacifico
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Domenica 20 Febbraio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 13:59

Da giugno la linea A chiuderà la sera alle 21. E non si potrà viaggiare la sera per un anno e mezzo. Da aprile la B negli stessi gli orari, sarà ferma per quattro mesi. Su tutte le tre metro della Capitale, già dalle prossime settimane, saranno progressivamente eliminati dei treni per mandarli in officina e recuperare i ritardi del passato sulle manutenzioni. Se non bastasse ancora, da giugno e per sei mesi non circolerà - sempre per rifare i binari - il tram 8. 

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Sarà un’estate calda per i trasporti della Capitale, con meno mezzi in attività e con disagi e ritardi legati ai lavori che si prolungheranno per tutto il resto dell’anno. Ancora peggiore lo scenario per la linea A: chiusura anticipata per tutto il 2023. 
A lanciare l’allerta ieri, durante il “conclave” voluto dal sindaco Roberto Gualtieri al Divino Amore, è stato l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè. E a ben guardare l’allarme è doppio: oltre alla principale infrastruttura della città ferma la sera in un periodo nel quale Roma vede il picco dei turisti, c’è un problema di risorse: «Per queste opere di manutenzione che in passato nessuno ha mai fatto, spenderemo tutti i famosi 425 milioni di euro stanziati dall’ex ministro Delrio. Ma questa somma è un quarto di quanto servirebbe in totale. E ho già segnalato al ministero che sono necessati 1,2 miliardi di euro in più soltanto per rimettere in sicurezza le metropolitane». 
Già nei mesi scorsi la giunta Gualtieri aveva dovuto concordare con il ministero delle Infrastrutture e l’autorità di sicurezza dei trasporti una moratoria per spalmare su un lasso di tempo più ampio gli interventi di manutenzione delle metro, con l’Ansfisa pronta a lasciare pochissimi treni in circolazione.

Senza contare che a rendere più complessa la situazione ci si è messa anche la difficoltà a reperire materie prime e chip dai Paesi del Sudest asiatico: nelle scorse settimane sette convogli della B sono rimasti in panne perché dalla Cina non era stata consegnata una scheda elettronica da applicare a un vecchio tornio per le lavorazioni meccaniche. Mentre ieri, sulla stessa linea, è stata sabotata una centralina alla fermata di Magliana in circostanze tutte da chiarire.


TRATTATIVA AL MINISTERO
Adesso arrivano al pettine i veri nodi, con il via a lavori più complessi. Al riguardo, dice Patanè, sulle linee A e B «dovremo avviare un’importante manutenzione, dall’armamento, alle banchinette e ai sistemi antincendio. Non possiamo fare altrimenti, visto la situazione disastrosa che abbiamo ereditato sulla rete e sul materiale rotabile. Ma proveremo a ridurre i disagi con bus sostitutivi. E approfitteremo di questo stop notturno anche per sistemare il nodo di scambio a San Giovanni a livello banchina e a Colosseo». Sempre sul fronte delle metropolitane, e per evitare una riduzione dei convogli, Patanè chiederà al Mit una diversa rimodulazione dei treni da fermare per essere portati in manutenzione, anche tenendo conto che in alcuni casi i bandi di gara non potranno essere lanciati prima della fine dell’anno in corso. «E andavano fatte prima - rincara la dose il responsabile dei Trasporti - ma nessuno se n’è ricordato. Sarà difficile, ma proverò a chiedere una nuova proroga al governo».
Sul fronte delle manutenzioni ci saranno disagi anche per gli utenti che utilizzano i tram. «Aspetteremo la fine delle scuole - conclude l’assessore - e chiuderemo già da giugno, e per sei mesi, la linea dell’8. Finora siamo riusciti a intervenire soltanto su un primo tratto, l’anello di Casalotti, senza il quale l’intera infrastruttura era a rischio. Ma adesso ci aspetta il rifacimento dell’intero armamento».

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