Metro C, richiesta al governo: per l'opera serve un commissario, modello Genova

Metro C, richiesta al governo: per l'opera serve un commissario, modello Genova
di Fa.Ro.
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Giovedì 9 Luglio 2020, 09:00

Un commissario straordinario per uscire dallo stallo e portare avanti i lavori di realizzazione della linea C della metropolitana. La richiesta arriva dal contraente generale della grande opera, il consorzio Metro C, in una lettera indirizzata alla presidenza del Consiglio, ai ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture, alla Regione e al Campidoglio. In sostanza si chiede che anche per questi cantieri arrivino gli effetti del decreto legge Semplificazioni, appena approvato dal Governo, e si proceda alla nomina di un commissario che permetta di sbloccare i lavori, senza ulteriori intoppi. Presidente e amministratore delegato del consorzio parlano chiaramente di «stato di paralisi operativa e gestionale» nell'iter di realizzazione della linea.

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I PUNTI CRITICI
A scatenare la protesta del consorzio sono soprattutto i sette mesi di stop, ancora in corso, per le talpe che stanno scavando le gallerie che andranno dai Fori Imperiali a piazza Venezia, bloccate a poche centinaia di metri dalla meta. Lo scorso dicembre è stata approvata la delibera del Cipe, l'atto con il quale sono stati stanziati i 10 milioni di euro necessari a proseguire lo scavo, senza che il Campidoglio abbia ancora portato a termine l'iter per incassare i fondi disponibili. Un semplice percorso burocratico è necessario per sbloccarli: manca solo l'approvazione del rendiconto di bilancio. Palazzo Senatorio ha assicurato che è questione di giorni, ma il contraente non si fida più. Dopo settimane di annunci su una prossima ripartenza a stretto giro del cantiere, adesso servono i fatti.

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I DANNI
Ma questo lungo periodo di stasi ha già portato effetti nocivi: come «il grave pregiudizio per la società e per le maestranze impiegate nel processo produttivo», si legge nella lettera indirizzata agli enti finanziatori. E «il rischio di vedere irreversibilmente danneggiate le macchine operatrici adibite allo scavo delle gallerie». Un loro fermo prolungato sotto terra, sostiene il consorzio, può portare rischi in termini di sicurezza. Ma i problemi non si fermano alla questione delle talpe. «Non è stata ancora completata l'istruttoria di alcune varianti di fondamentale importanza per il prosieguo dei lavori - scrivono ancora i manager del consorzio - sia per la ricollocazione dei rilevanti ritrovamenti archeologici rinvenuti all'interno della stazione di Amba Aradam, che per tener conto di sopravvenute normative in materia di sicurezza dei trasporti».

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IL MODELLO
In definitiva, si chiede di «prendere in considerazione la tempestiva nomina di un commissario straordinario, da individuarsi preferibilmente tra le cariche di più alta rappresentanza degli Enti finanziatori che meglio conoscono le problematiche da affrontare». Il modello del nuovo ponte Morandi di Genova, insomma, applicato alla linea C della metropolitana di Roma.
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