​Scale metro A, flop collaudi: Barberini non apre a Natale

Scale metro A, flop collaudi: Barberini non apre a Natale
di Stefania Piras
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Martedì 17 Dicembre 2019, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 08:19

«Esito negativo». Due delle sei scale mobili della fermata della metro A Barberini non funzionano e quindi non hanno superato le verifiche disposte dal Ministero dei Trasporti. Questo vuol dire che l'apertura della stazione slitta ancora. E come possibile data ora circola l'8 gennaio 2020. Un'agonia e un record: Barberini supera le altre fermate, Spagna e Repubblica che hanno patito lunghissimi stop dovuti alle scale mobili. Ma mai lunghi come quello che sta faticosamente attraversano chi vive, lavora e transita in uno dei quadranti più importanti della città. Quello dove c'è Fontana di Trevi, per essere chiari.

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Ancora problemi dunque. E se ne è accorto anche l'assessore alla Mobilità Pietro Calabrese che ieri è andato di persona a verificare lo stato dei lavori e ha ricevuto la notizia che le scale sono ancora ko. Ieri pomeriggio il Ministero ha fatto il punto con Atac e non ci sono buone notizie per la piazza. I tecnici del Mit hanno svolto i collaudi su due coppie di scale mobili in cui risultano scadute le revisioni generali che durano dieci anni. Per legge, e per questioni di sicurezza, devono essere ripristinate allo stato iniziale, come fossero nuove. Ed è il Mit che verifica questa condizione effettuando i collaudi che si sono svolti a partire da giovedì scorso 12 dicembre. Ebbene, una coppia di scale ha superato le prove e a breve riceverà il nullaosta. Mentre i controlli su un'altra coppia di scale hanno dato esito negativo. Cosa è successo? Semplicemente, una scala non funzionava e quindi il Mit ha dato mandato ad Atac di procedere subito con nuovi lavori perché l'impianto possa tornare al più presto agibile. Ed è competenza di Atac anche lavorare sulla terza e ultima coppia di scale mobili ce risulta ancora in manutenzione.

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Il saldo è negativo: la metà delle scale non funziona e diventa dunque difficile riaprire la fermata della metro nel brevissimo termine. Per questo il delegato alla Mobilità Calabrese mette le mani avanti e ieri con un post su Facebook ha preteso lavori celeri. «Abbiamo fatto un sopralluogo a conclusione delle ultime verifiche tecniche sulle scale mobili oggetto di manutenzione straordinaria in seguito ai ben noti fatti della ditta precedente sulle manutenzioni, finiti in Procura», comincia Calabrese sulla sua bacheca social. E poi dà la notizia che ha l'effetto brutale di un macigno: «Sembra che durante i collaudi, su una delle 4 scale mobili date in riapertura siano stati riscontrati ancora dei problemi».

Ieri raccontano di un Calabrese furioso. Non sa, l'esponente di giunta, quando si uscirà da questo labirinto, dalla processione di entra ed esci dei tecnici Atac a cui si approcciano i commercianti tutte le mattine con la solita domanda: «Quando si riapre?». Nel post trapela la rabbia e l'impotenza. «Bisogna garantire la massima sicurezza, ma dobbiamo anche avere tempistiche chiare, e dare risposte ai cittadini. Immediate. Ci aspettiamo che tutti lavorino senza sosta per la riapertura. La stazione è stata dissequestrata a fine settembre, da allora i tecnici sono intervenuti per identificare i problemi e porre rimedio. Ma evidentemente non è bastato», scrive l'assessore puntando il dito contro la partecipata di via Prenestina. E conclude: «Ho richiesto una relazione puntuale. Ci aspettiamo che la stazione metro possa riaprire nel più breve tempo possibile, secondo le stime e il programma già comunicato da parte di Atac. Ritardi ulteriori non sono più ammissibili. Ci scusiamo ancora per i disagi arrecati».

La stazione ha chiuso i battenti lo scorso 23 marzo a causa di uno scalino che si è letteralmente aperto mentre la scala era in funzione. L'incidente, apparentemente banale (chi pensava che potesse fermare una stazione della metro nove mesi alzi la mano), ha innescato una serie di lavori di manutenzione infiniti da parte di Atac. Ma ha pure generato un fascicolo in Procura. I magistrati indagano per frode nelle pubbliche forniture e sulle manutenzioni latitanti o fatte male. I pm avevano sequestrato le scale subito dopo l'incidente per poi rilasciarle lo scorso 24 settembre. Lì è cominciato il viavai dei tecnici, la manutenzione, il ricambio dei pezzi. Tutte procedure che stanno impiegando tempi biblici. E la riapertura della stazione che era stata annunciata per l'8 dicembre, slitta ancora.
 

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