Roma, Metro A ferma, le aziende fanno causa: «Perso un cliente su tre»

Roma, Metro A ferma, le aziende fanno causa: «Perso un cliente su tre»
di Fabio Rossi
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Lunedì 10 Giugno 2019, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 08:10
Il conto dei danni subiti, da presentare a Campidoglio e Atac, è già stato fatto: «Oltre un milione di euro» perso dal 23 marzo, quando ha chiuso la fermata della metropolitana di piazza Barberini a causa del cedimento (per fortuna senza conseguenze) di una scala mobile. La fermata è stata dissequestrata la scorsa settimana dalla magistratura, come spiegato dal presidente dell'Atac Paolo Simioni, e solo ora potranno partire le verifiche propedeutiche alla riapertura, per la quale si prevedono comunque tempi lunghi. Per i commercianti della zona - quelli della piazza, ma anche di via del Tritone e via Veneto - continua intanto un lungo periodo di gradi difficoltà, con un calo medio del giro d'affari «del 30 per cento», rispetto al fatturato abituale, e rischi anche per l'occupazione. Per questo gli esercizi dell'area hanno fatto fronte comune, rivolgendosi all'avvocato Valerio Colasanti per far valere i loro diritti.

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L'AZIONE
Il primo passo, partito nei giorni scorsi, è una lettera di intimazione e messa in mora, rivolta all'amministrazione capitolina e all'azienda municipalizzata del trasporto pubblico, per sottolineare «il gravissimo disservizio arrecato per la chiusura della stazione della metro A Barberini, che sta creando ingentissimi danni agli esercenti», spiega l'avvocato Colasanti, e chiedere «la riapertura della fermata nel più breve tempo possibile». Il legale ricorda a tal proposito «il rilievo costituzionale del servizio di trasporto pubblico locale», per cui la prolungata chiusura della fermata «implica una lesione particolarmente grave dei diritti dei cittadini, e in particolar modo degli esercenti commerciali della zona che, pur pagando regolarmente le imposte comunali, hanno visto drasticamente ridurre il flusso di clienti e, di conseguenza, le proprie vendite».

IL RISARCIMENTO
Il passo successivo sarà inevitabilmente una richiesta formale di risarcimento dei danni subiti, il cui ammontare viene aggiornato giorno dopo giorno. Anche perché sulla riapertura della stazione di piazza Barberini, prossima a raggiungere i tre mesi di stop, non vi sono ancora previsioni chiare, legate a lavori che possono rivelarsi molto più lunghi del previsto. D'altronde è passata una vita da quando, lo scorso 23 ottobre, una scala mobile della fermata di piazza della Repubblica, tra la stazione Termini e il cuore turistico della Capitale, ha ceduto provocando decine di feriti tra i tifosi del Cska Mosca, a Roma per una partita di Champions League.

I DISAGI
Da allora quella stazione è chiusa - riaprirà per la fine di giugno - e dal 23 marzo si sono aggiunte Barberini e Spagna (poi riaperta il mese scorso), lasciando il centro storico in una situazione di semiparalisi sul fronte del trasporto pubblico. L'obiettivo-normalità, adesso, è spostato a inizio autunno. Con la linea A che, come se non bastasse, nei mesi estivi sarà sottoposta anche a lavori di manutenzione straordinaria sui binari della tratta storica - quella inaugurata nel 1980 - dal capolinea di Anagnina a Ottaviano.
 
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