Metro A, «Il treno deragliato viaggiava troppo veloce»

Metro A, «Il treno deragliato viaggiava troppo veloce»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 7 Aprile 2019, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 10:09

«Eccesso di velocità». Il treno deragliato all'alba di giovedì e che ha paralizzato il capolinea di Anagnina per tutta la mattinata, sfrecciava sui binari della metro A senza rispettare i limiti di sicurezza. Questo è quanto emerge dall'indagine interna avviata dall'Atac subito dopo l'incidente. In quel tratto della galleria, i mezzi non dovrebbero transitare oltre i 15 chilometri orari. Invece il treno che ha pericolosamente sviato dai binari, per fortuna senza causare feriti, avrebbe largamente scavallato il limite del tachimetro.

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L'Atac ha già chiesto spiegazioni al conducente, un impiegato della ditta esterna che si occupa della pulizia di rotaie e gallerie. Secondo la ricostruzione di chi sta seguendo l'inchiesta interna, il treno di servizio - non abilitato al trasporto dei passeggeri - avrebbe viaggiato a tutta velocità per rientrare al capolinea di Anagnina in anticipo rispetto alla partenza delle corse, prevista formalmente alle 5.30 del mattino, ma preceduta da una serie di operazioni preparatorie che durano una buona mezz'ora. Prima che il convoglio si presenti in banchina per far salire i passeggeri, difatti, vengono eseguite alcune manovre per testare il mezzo e controllare che tutto funzioni senza intoppi.

L'INCENDIO DA DOMARE
Il treno deragliato era stato chiamato intorno alle tre di notte per spegnere un incendio all'altro capo della metro A, al capolinea di Battistini, più precisamente al capannone del tronchino che parte da Cornelia, una sorta di magazzino dei treni. Il portone della rimessa, probabilmente per l'innesco di alcune guarnizioni usurate, era andato a fuoco. Per questo i vigilanti avevano chiamato d'urgenza il treno di servizio, per domare le fiamme ed evitare che il rogo si propagasse, causando danni ben più gravi.
Gli addetti della ditta esterna, allora, hanno attraversato tutta la linea arancione, da un capo all'altro, riuscendo a sedare l'incendio senza che si allargasse al resto del capanno. Terminato l'intervento, il mezzo di servizio ha ricevuto l'ordine di tornare al deposito. E il conducente, accesi i motori, si è rimesso a viaggiare in direzione Anagnina. Solo che, forse temendo di tardare per la ripresa del servizio (e delle manovre preparatorie di cui si diceva), avrebbe accelerato troppo. Questo dice l'indagine interna di Atac. La «velocità eccessiva» annotata dagli ispettori aziendali avrebbe portato al clamoroso incidente: il treno che deraglia dai binari, le rotaie danneggiate da riparare, soprattutto il capolinea della principale linea metro della Capitale che rimane chiuso per quattro ore, proprio nell'ora di punta. I treni provenienti dall'altro capolinea, a Battistini, come ricordano i pendolari che hanno dovuto scontare l'ennesima tribolazione dei trasporti pubblici, hanno terminato le corse a Subaugusta, mentre quelli in partenza hanno preso servizio a Cinecittà, con i bus sostitutivi messi in strada dall'Atac, per limitare i danni.
Dopo l'incidente, il treno è stato rimorchiato dalla squadra speciale Rialzo della municipalizzata, quella che interviene dopo i deragliamenti, ed è stato trasportato nel deposito di Osteria del Curato. In attesa che tutti i dubbi siano fugati, da giorni non si muove più.
 

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