Roma, metro A: addetto alle scale mobili in «congedo parentale», chiusa la fermata Baldo degli Ubaldi

Roma, metro A: addetto alle scale mobili in «congedo parentale», chiusa la fermata Baldo degli Ubaldi
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 11:38

«Chiuso per temporanea indisponibilità di personale». Tradotto, non si è presentato al lavoro l'addetto per la sicurezza delle scale mobili, quindi bisogna chiudere la stazione: non si entra e non si esce. È questo che ieri, davanti alla fermata della Metro A Baldo degli Ubaldi, si sono sentiti ripetere i viaggiatori quando, poco prima delle 18, hanno trovato sbarrate le porte d'accesso alla stazione. E, visto che al danno segue sempre la beffa, l'azienda non soltanto non ha messo una navetta sostitutiva per ovviare ai fortissimi disagi, ma ha soltanto consigliato agli utenti di utilizzare la stazione di Cornelia. Stessa linea ma a circa un chilometro di distanza a piedi. Tutto questo in una giornata che si era aperta con la chiusura in entrata della fermata di Furio Camillo per un guasto alle scale mobili.

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L'IRA DEGLI UTENTI
Fino a oggi Atac aveva chiuso le stazioni della metropolitana per gli allagamenti, per guasti elettrici e per la rottura di impianti come le scale mobili, oppure in seguito a incidenti o a casi di suicidio. Mai per mancanza di personale. Da ieri, anche questa barriera è stata superata. La cosa però ha scatenato le ieri dei pendolari. Come Giacomo: «L'azienda ha avvertito della chiusura con un tweet soltanto una decina di minuti prima che la fermata fosse bloccata». Rincara la dose Marcello: «Ma non si poteva mandare un sostituto?». E alla stessa domanda stanno provando a rispondere i vertici di via Prenestina, che da meno di due settimane ha un nuovo amministratore delegato e presidente, Giovanni Mottura.

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SENZA STRAORDINARI
A quanto è trapelato dalla municipalizzata, ieri mattina l'azienda si è accorta che a Baldo degli Ubaldi, nel turno pomeridiano, mancava quello che in gergo si chiama addetto di stazione: cioè una figura a metà tra il controllore e il manutentore, che deve verificare attraverso le telecamere di sicurezza il buon funzionamento delle scale mobili e, nel caso, intervenire se ci siano problemi per le prime riparazioni. Il dipendente di turno aveva preso un congedo familiare, permesso che viene concesso più facilmente dopo i primi Dpcm del governo per gestire il personale in era Covid. Ma la municipalizzata dei trasporti non è riuscita a sostituirlo, perché mai come in questa fase Atac sta dando fondo a ferie e permessi, proprio per organizzare al meglio maestranze che avrebbero poco da fare visto il crollo di passeggeri su bus e autobus.

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Secondo Roberto Ricci, responsabile mobilità della Fit Cisl del Lazio, «l'azienda ha provato a metterci una pezza troppo tardi. È vero che tra permessi per la legge 104 e ferie gli addetti sono pochi, ma in questo ultimo periodo il responsabile delle linee A e B, ha smesso di autorizzare gli straordinari per la copertura dei turni. Soltanto ieri mattina Atac ha cercato nelle altre stazioni un sostituto, ma nessun dipendente, perché gli addetti alla stazione non sono molti, avrebbe accettato proprio perché le disposizioni di via Prenestina vietano il ricorso allo straordinario». Fatto sta che dalle 18 fino alle fine del servizio nessun treno si è potuto fermare a Baldo degli Ubaldi.
Come detto, la giornata per Atac non era iniziata al meglio. Ieri mattina, verso le 6.20 la compagnia di trasporto ha dovuto chiudere in entrate la stazione Furio Camillo, per un problema alle scale mobile. L'accesso alla fermata è stato interdetto fino alle 10.20, quando i tecnici mandati sul posto hanno scoperto che forse per un corto circuito un sensore aveva segnalato un guasto all'impianto, che in realtà non si era mai verificato.
 

 

 

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