Metro A, annunci sbagliati: l'ira dell'Unione dei ciechi: «Anche i turisti sono confusi»

L'associazione degli ipovedenti ha chiesto alla municipalizzata un intervento risolutivo

Metro A, annunci sbagliati: l'ira dell'Unione dei ciechi: «Anche i turisti sono confusi»
di Giampiero Valenza
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Venerdì 12 Agosto 2022, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 14:30

Linea A della metropolitana. La voce registrata dice: Prossima fermata, Spagna. E in tutta fretta si scende pensando di essere proprio sotto a Trinità dei Monti. Invece, si arriva a Barberini o a piazza del Popolo, perché l'avviso acustico è sbagliato. Un errore che, oltre a costare tempo, vuol dare il benvenuto a migliaia di turisti ora in visita in città.

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Ma il prezzo più pesante lo pagano i ciechi e i non vedenti, costretti a vivere, praticamente ogni giorno, con la difficoltà di azzeccare la fermata giusta.

A tratti diventa quasi come vincere una sfida con la fortuna. Quindi, nel corso del loro viaggio da una parte all'altra della città, sono costretti a non perdere mai l'attenzione. Il trucco che usano è quello di sempre: contare le fermate e impararsele a memoria. Oppure, ogni due minuti, chiedere al vicino a quale fermata si sia arrivati. Un disagio, comunque, continuo, che si ripete ogni qualvolta la voce non sia perfettamente tarata.

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La protesta

«Lo stiamo segnalando ad Atac da tanto tempo ma non si riesce a risolvere - spiega Giuliano Frittelli, presidente della sede romana dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti - Dall'azienda dicono che ci sono problemi tecnici che si dovranno risolvere. Ma la situazione va avanti davvero da tanto tempo e arreca danni a tantissime persone. Ci vorrebbe forse una maggiore forza di volontà anche per aiutare tutti i non vedenti che, in questo modo, fanno un viaggio in metropolitana in un evidente stato di difficoltà». Eppure, un luogo di confronto tra istituzioni e cittadini, c'è. «Esiste un tavolo tecnico tra le associazioni dei disabili, Atac e Comune di Roma ma queste emergenze ancora non sono state risolte», prosegue il presidente della sezione capitolina dell'Uici.

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I turisti

Nelle zone più centrali sono coinvolti anche i turisti che, mappa o smartphone alla mano, si sentono disorientati quando viaggiano nella metropolitana.

Lo stesso fenomeno capita anche sui bus: su alcune segnalazioni luminose il capolinea non viene aggiornato. Così, chi non è pratico nei sensi di marcia, si trova ad andare da tutt' altra parte. C'è chi la prende a ridere e chi sbuffa. Scende a piazza Barberini una coppia di turisti francesi.

Sarebbero dovuti arrivare a San Pietro, ma proprio le indicazioni sbagliate li hanno portati lì. «È assurdo - dicono - sarebbe stato meglio non sentirla proprio la voce registrata, avremmo dato un'occhiata in più dai finestroni, anche se spesso non riusciamo a vedere bene le indicazioni delle fermate».

I disagi

Ciechi e ipovedenti, poi, soffrono di un altro disagio nel trasporto pubblico cittadino: ritengono praticamente inutile la trafila che viene fatta per rinnovare gli abbonamenti. «Possono essere richiesti online - prosegue Frittelli - ma le procedure poi vanno sempre concretizzate in biglietteria. Dunque, che senso ha farli a distanza quando poi dobbiamo comunque andare in una sede fisica? Sarebbe bene digitalizzarli totalmente, così da portare meno persone negli uffici e, nel frattempo, rendere più efficiente il servizio digitale».

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La proposta

L'Uici, quest' anno, sta inoltre promuovendo una campagna per chiedere che siano messe le audiodescrizioni ad alcuni dei film che saranno trasmessi al prossimo Festival del cinema di Roma, un po' come si fa per i lungometraggi che vengono trasmessi in televisione. «Abbiamo già chiesto che almeno un paio di pellicole possano essere accessibili ai non vedenti - aggiunge Frittelli - Oggi tutto questo è molto più facile, non invasivo: ci sono le app e ognuno può, tramite telefonino e cuffiette, riuiscire a seguire il film senza disturbare nessuno».

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