Roma, menu vegano a sorpresa alla mensa scolastica: genitori in rivolta

Roma, menu vegano a sorpresa alla mensa scolastica: genitori in rivolta
di Stefania Piras
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Sabato 18 Gennaio 2020, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 08:55

Bambini affamati e bambini vegani, a loro insaputa. Così stanno tornando a casa decine e decine di bimbi in questi giorni. Le segnalazioni arrivano al momento dal V, VII e II Municipio, rispettivamente dalle scuole Trilussa, dal plesso Pezzani e Cocconi e poi dal nido La Chiocciola a San Giovanni.
Nel primo caso, alla scuola Trilussa in via Anagni i genitori lamentano che i bimbi mercoledì sono tornati a casa particolarmente affamati. Perché? Il menu era leggero: «crudité di verdure, pasta al forno con ragu vegetale e frutta», come si legge nella tabella dei pasti pubblicata anche sul sito del Comune. Il pranzo prevedeva, come riferiscono le mamme, carote e finocchi tagliati a listarelle e la pasta al forno con una besciamella alla soia, il tutto senza pane. Un menu vegano, insomma, che dovrebbe essere su richiesta. Nel bando infatti si legge che il pasto dovrebbe essere composto da un primo, un secondo, un contorno e pane. Il menu vegano compare come eccezione che può essere introdotta solo su input del Dipartimento Servizi Educativi «senza alcun onere per l'amministrazione». Possono essere menu «speciali collegati a particolari progettualità didattico-educative».

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Esempi? Il menu vegetariano-vegano. Ma si avverte anche che «in occasione dell'erogazione di tali menu, le ditte responsabili delle mense «devono garantire anche agli utenti con dieta speciale lo stesso menu adeguato alle prescrizioni dietetiche». Le linee guida dell'alimentazione dei piccoli le tiene sempre il Dipartimento che, si legge ancora nel bando, «si riserva di far conoscere alle ditte con debito anticipo i tempi e le modalità di esecuzione di tali menu». Ecco perché questo è un caso di bambini vegani a insaputa loro e dei genitori. Tra l'altro, mercoledì mentre venivano servite le crudité nella scuola Trilussa i rappresentanti di classe dei genitori segnalano che non erano previste alternative e non c'erano i pasti speciali per i bimbi intolleranti o celiaci. In sostanza mamme e papà non sapevano che ci sarebbe stato questo menu. Il risultato è che i bimbi, affamatissimi, nel pomeriggio hanno cercato di compensare il buco allo stomaco con la merenda. Nel nido La Chiocciola, a San Giovanni, ad esempio lamentano che da inizio gennaio si sono visti pochissimo pesce e carne.

«Due anni fa andava meglio, ora con il cambio appalto notiamo un peggioramento della situazione: le verdure sono scondite e le porzioni piccole. Sul bando l'apporto calorico e proteico dice una cosa ma nella pratica non corrisponde», spiega Francesca Ritorto, rappresentante di classe alla Trilussa che quando ha chiesto «perché non c'era almeno il pane che avrebbe attutito il senso di fame?» le è stato risposto che il pane conteneva sostanze di origine animale. E quindi, c'è da supporre, che sia stato bandito.

ERRORE
Errore marchiano per l'alimentazione di un bimbo in fase di crescita. «La dieta dei piccoli, in fase di crescita, non può in alcun modo escludere proteine di origine animale», spiega il professor Giuseppe Morino, responsabile dell'educazione alimentare dell'ospedale Bambin Gesù. Dal Campidoglio fanno sapere che il menu delle scuole prevede 2-3 volte all'anno un pasto a base di carboidrati, legumi e prodotti di origine vegetale. Eppure il menu aggiornato che hanno ricevuto i genitori della Trilussa che si sono lamentati prevede, di nuovo, il pasto vegano. E sul sito del Comune le tabelle dei menu settimanali idem: prevedono i menu vegani fino a marzo e oltre. Molto più che tre volte l'anno.
 

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