Il provvedimento di sequestro, a cui i carabinieri della compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione, è stato emesso dalla sezione specializzata in misure di prevenzione del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Tivoli. Le indagini patrimoniali hanno consentito ai militari di verificare un valore sproporzionato della disponibilità dei beni in suo possesso, rispetto ai redditi dichiarati al fisco. Al punto tale da sospettarne la provenienza illecita.
La situazione patrimoniale del quarantacinquenne, che si trova già ai domiciliari dopo l’operazione “I soliti noti”, è stata monitorata accuratamente. Alcuni dei beni finiti sotto sequestro erano intestati anche alla moglie. Gli inquirenti hanno accertato l’assenza di redditi per molti anni o tali da essere appena sufficienti a garantire il proprio sostentamento e quello della sua famiglia. E poi un accumulo che sarebbe imputabile, stando a quanto riscontrato nel corso delle indagini patrimoniali, proprio “all’attività delittuosa” dell’uomo.
L’uomo era già noto da tempo alle forze dell’ordine per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed era stato arrestato anche in flagranza di reato. Già sorpreso nel 2014 con oltre 6 grammi di cocaina, insieme al materiale per il confezionamento delle dosi e poi ancora nel 2018, quando era stato trovato in possesso di 254 grammi di cocaina e della somma di 4.400 euro che custodiva in un garage a Roma, all’interno del quale era stato trovato altro materiale necessario al confezionamento delle dosi.
Così come nell’operazione “i soliti noti” nella quale è finito ai domiciliari sempre per lo stesso reato, in concorso con altre persone, che su sua disposizione avrebbero trasportato e ceduto due chili di hashish, tutti sorpresi in flagranza di reato dai carabinieri di Monterotondo, diretti dal capitano Salvatore Ferraro.
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