Roma, medici contagiati all'Umberto I. «Sospendere subito i ricoveri»

Roma, medici contagiati all'Umberto I. «Sospendere subito i ricoveri»
di Camilla Mozzetti e Flaminia Savelli
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Sabato 17 Ottobre 2020, 01:10

Medici e infermieri del pronto soccorso positivi al Covid e reparti sovraffolati: è allarme al policlinco Umberto I ma anche in provincia: l’Asl Rm 5 ha bloccato le degenze ordinarie e gli interventi programmati in tutte le strutture che servono ben 76 Comuni dell’hinterland. 
Il policlinico Umberto I era già in sovraccarico di pazienti positivi - ieri ancora 50 in attesa di ricovero - ma ora accusa un colpo durissimo. Con i numeri dei sanitari positivi in crescita costante: 13 del pronto soccorso sono risultati contagiati negli ultimi due giorni. A cui si sommano i 30 degli altri reparti.

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La tensione è altissima mentre alla direzione dell’ospedale è stata già inoltrata una lettera per il «sovraffollamento dell’area Covid» firmata dal direttore del Dea, Francesco Pugliese, e dal direttore sanitario, Alberto Deales.

Nonostante i 20 trasferimenti di ieri mattina infatti, il totale dei pazienti supera ancora, e di molto, il tetto che era stato previsto: «Il numero totale dei pazienti ricoverati in reparti Covid è superiore ai 200 - si legge nel documento - quindi ben oltre al numero indicato di 176 nella Disposizione regionale relativa alla fase 6 della pandemia».

Più volte precisano «è stato richiesto il blocco dei ricoveri ma gli invii di pazienti Covid sono continuati. Si comunica che fino al riassorbimento dei pazienti Covid attualmente presenti in numero superiore a 8, ad eccezione di codici rossi, verrà attuato proseguimento verso altri presidi ospedalieri». Un allarme che si è tradotto in una richiesta - urgente - di intervento: «L’ospedale non è più in grado di reggere la pressione. A questo si somma il numero di medici e infermieri risultati positivi negli ultimi due giorni che ci preoccupa» denuncia Roberto Chierchia, segretario generale Cisl fp Lazio: «Nonostante i decreti del governo, l’azienda non ha trovato soluzione. Mancano almeno 200 infermieri e oltre 350 operatori sanitari specializzati, che anche se inseriti in questo contesto - sottolinea il segretario - è a rischio l’ assistenza». E intanto lo Spallanzani blocca i ricoveri “no-Covid”.

IL BLOCCO
Con una circolare diffusa ieri la direzione ha comunicato per voce della Regione Lazio la decisione: «A partire da oggi (ieri ndr) l’Istituto nazionale di malattie infettive, Lazzaro Spallanzani accetta solo pazienti Covid. Questa disposizione, concordata con la direzione sanitaria e con tutta la rete ospedaliera del Servizio sanitario regionale, è necessaria per garantire la disponibilità dei posti letto per l’emergenza». L’ospedale conta 206 posti letto ordinari e 35 di terapia intensiva, l’occupazione a ieri era la seguente: 203 per i primi 25 per l’unità complessa. Non va bene neanche nei pronto soccorso tra lunghe file all’accettazione e pazienti bisognosi di un ricovero o di un trasferimento che però gli viene negato. Ieri sera alle 21 al pronto soccorso di Tor Vergata c’erano 20 cittadini in attesa, 55 in visita e altri 9 che aspettavano un ricovero o un trasferimento. Dati alti anche al Gemelli con 10 utenti in fila, 40 in trattamento e 17 in attesa di un posto anche in un’altra struttura. Ancora: al Casilino, che ha anche affisso da mercoledì un avviso per limitare gli ingressi al pronto soccorso di pazienti non gravi, 24 pazienti erano in fila, altrettanti in visita e 25 in attesa del ricovero mentre al Pertini ben 44 erano le persone visitate che però aspettavano un letto anche in un altro ospedale.

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