Maturità, a Roma boom di prof positivi al Covid. «Gli orali a rischio slittamento»

Sono circa 800 gli insegnanti contagiati e da sostituire, il rischio è di dover accorpare le classi e rinviare gli esami

Maturità, a Roma boom di prof positivi al Covid. «Gli orali a rischio slittamento»
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 22 Giugno 2022, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 06:25

All’appello per la maturità, in queste ultime ore, sono mancati circa 800 commissari d’esame. Positivi al Covid, non hanno potuto partecipare alle riunioni iniziate lunedì e oggi saranno assenti. E così sul ritorno alla normalità dell’esame di Stato incombe purtroppo, ancora una volta, l’ombra dei contagi. L’organizzazione delle prove deve quindi fare i conti con una continua ricerca di sostituzioni anche in corso d’opera. «Il problema infatti non riguarda solo l’avvio degli esami - spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio e presidente di commissione in servizio - ma tutto il periodo compreso tra le prove scritte e la fine degli orali. Purtroppo quindi sarà così per tutto il mese d’esame. I certificati medici tra i commissari continueranno ad arrivare, come in qualunque periodo dell’anno senza contare l’aumento dei casi di questi ultimi giorni. Quindi abbiamo questa spada di Damocle con cui dover fare i conti». 

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I NUMERI

Nel Lazio, così come a Roma, i contagi si stanno diffondendo a macchia d’olio.

Secondo i dati diffusi ieri dall’assessorato alla sanità della Regione Lazio, infatti, i casi positivi erano arrivati a quota 7549 in tutta la regione con un balzo in avanti, rispetto alle 24 ore precedenti, di ben 4915 nuovi casi. Un’impennata notevole, dunque, e le ripercussioni si vedranno inevitabilmente anche sulle prove della maturità. Solo a Roma i casi registrati ieri erano 4474. L’impatto tra i docenti? «Da una prima stima - continua la dirigente Costarelli che ha il polso della situazione a livello regionale - siamo su circa due assenze per scuola, tra i commissari d’esame. Quindi devono essere trovati dei supplenti. Mancano anche alcuni presidenti di commissione e l’ufficio scolastico è al lavoro per far trovare le sostituzioni entro l’avvio dell’esame». Considerando le 411 scuole superiori di Roma e provincia, sono già oltre 800 i docenti che devono rinunciare a partecipare alla maturità perché, tampone alla mano, non possono sedere in commissione. Un problema non da poco, soprattutto dovesse andare avanti così per le settimane a venire.

 

Due docenti mancavano infatti, a campione, al liceo Mamiani e altri due al Montale, così anche al Righi e al Giulio Cesare. Le sostituzioni possono avvenire anche con i docenti interni alla singola scuola, che inizialmente non hanno partecipato agli esami ma che potrebbero essere arruolati in corsa. Se poi a mancare è il presidente di commissione la situazione decisamente si complica: ci sono infatti anche casi anche di assenze tra i presidenti, come al liceo scientifico Newton dove di 4 commissioni una ieri è rimasta scoperta. L’Ufficio scolastico regionale deve sostituire i presidenti per far partire l’esame. Ma se le assenze dovessero proseguire così, fino a luglio, cosa accadrebbe? Si dovrà cercare i supplenti necessari ma se poi, a luglio, non si dovesse trovare personale disponibile, si rischia di dover accorpare le commissioni che sono già composte da due classi.

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Quindi un solo presidente dovrebbe assistere agli esami di 4 classi diverse. In quel caso i calendari degli orali verrebbero rivisti, stravolti. Il presidente di commissione deve infatti essere sempre presente quindi i candidati delle 4 classi verrebbero interrogati non con due classi contemporaneamente ma una dopo l’altra. E si andrebbe avanti fino a fine mese. I ragazzi da valutare, infatti, non sono pochi: secondo i dati diffusi dal ministero dell’istruzione, i candidati alla maturità sono oltre 33080 nelle scuole statali, tra cui 749 privatisti, e 5295 nelle scuole paritarie tra cui 490 privatisti. E saranno tutti presenti quasi visto che la selezione per l’ammissione è stata pressoché nulla: nel Lazio, infatti, è arrivato all’esame il 96,7% degli studenti dell’ultimo anno. Oltre la media nazionale, al 96,2%. 

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