Delitto Vannini, «Mai autorizzato film su Marco»: la famiglia diffida il regista Di Napoli

Delitto Vannini, «Mai autorizzato film su Marco»: la famiglia diffida il regista Di Napoli
di Emanuele Rossi
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Domenica 9 Giugno 2019, 11:53

«Un film su Vannini da diffondere nelle scuole». L’annuncio di Claudio Di Napoli, regista di Ostia, ha scatenato la reazione dei genitori di Marco, il ragazzo cerveterano morto a 20 anni dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola nelle villa dei genitori della fidanzata, a Ladispoli, il 17 maggio del 2015. «Diffidiamo la diffusione di questo o simili filmati, stante il fermo diniego ad utilizzare l’immagine di nostro figlio. Circa due mesi fa avevamo avuto notizia che il regista Di Napoli stava girando un film sull’argomento e che stava chiedendo denaro a vari commercianti della zona. Non abbiamo mai chiesto denaro né autorizzato nessuno a farlo», scrivono Valerio Vannini e Marina Conte, i genitori di Marco. «Se qualcuno, per un motivo o l’altro, chiedesse soldi con riferimento alla tragica vicenda di nostro figlio, lo farebbe a nostra insaputa e naturalmente contro le nostre intenzioni. Abbiamo sempre manifestato una contrarietà a queste deprecabili iniziative». 

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Poi l’avviso di Marina e Valerio: «Questo signore lo abbiamo ripetutamente diffidato ma lui nonostante ciò ha voluto proseguire il suo lavoro. Ci riserviamo ogni opportuna azione e tutela in via giudiziaria». L’ideatore del film, dal titolo “Perché mi hai lasciato morire”, a quanto pare rinuncerà al progetto. «Dopo aver letto quanto detto nei miei confronti, a questo punto faccio un passo indietro chiedendo scusa alla famiglia Vannini. Nello scusarmi, voglio però anche far capire le ragioni per cui questa iniziativa mi stava veramente a cuore. Avevo pensato di realizzare il film per dare un segnale ai giovani, lo facevo gratuitamente, prima come padre e poi come professionista. Ma il mio sbaglio era in buona fede», risponde il regista Claudio Di Napoli. 
 

 

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