Malore mentre raccoglie telline a Fregene, bagnino eroe lo rianima 20 minuti. «Vivo per miracolo»

Trentenne tenuto in vita grazie al bagnino venezuelano Rafael: "Vivo grazie a loro"

Malore mentre raccoglie telline, il bagnino Rafael lo rianima 20 minuti
di Fabrizio Monaco
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Martedì 26 Luglio 2022, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 10:30

Era andato la mattina presto a raccogliere le telline in mare, lo salvano per miracolo. È successo a un 32enne romano che, come sempre, aveva scelto la spiaggia tra l'Ondina e il Delfino, due stabilimenti sul lungomare centrale di Fregene. Mare calmo, niente corrente, ma la temperatura dell'acqua era un po' fredda a quell'ora, le 8.45 di venerdì scorso. Probabilmente è stata quella la causa del malore improvviso che gli ha fatto perdere i sensi facendolo finire a pancia in sotto in mare, a soli 5 metri dalla riva con ancora lo scolapasta in mano. Così lo ha trovato una signora passando che ha iniziato subito a gridare lanciando l'allarme. Dalle testimonianze raccolte, il primo ad arrivare è stato Federico, lo spiaggino dell'Ondina, che ha afferrato l'uomo (sui 30 anni) trascinandolo fuori dall'acqua. Poi è intervenuto il bagnino venezuelano dell'Ondina, Rafael.

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«In quel momento la postazione di salvataggio non era ancora aperta  - racconta Rafael - come prevede l'ordinanza si parte alle 9.00.

L'uomo lo conosco di vista, viene tutte le mattine con uno scolapasta a fare le telline, che poi mette in una bottiglia di plastica. Quando lo vedo lo faccio sempre mettere davanti a me in modo che posso sempre controllarlo a vista. L'altra mattina, però, è arrivato prima del solito e mentre stavo sistemando il salvagente ho improvvisamente sentito le grida di una signora. Era cianotico in viso e non dava segni di vita, ho provato con tutte le mie forze a rianimarlo con il massaggio cardiaco». Un'operazione durata una infinità di minuti, circa una ventina, nel frattempo anche il bagnino del Delfino, Daniele, è arrivato ad aiutare, portando una bombola di ossigeno e alternandosi a Rafael.

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L'ALLARME
Intanto era stata allertato il 118 che ha fatto decollare un'eliambulanza. In questi casi i secondi sono decisivi, se l'ossigeno non riprende a circolare nell'organismo la sorte del bagnante è segnata. «Non abbiamo mollato un attimo -  prosegue Rafael  - massaggio cardiaco e ossigeno, continuamente. A un certo punto il corpo dell'uomo ha avuto un sussulto e ha rigettato una parte dell'acqua bevuta. Era il segnale, la vita era tornata, la speranza per l'uomo c'era ancora». Nel frattempo dal cielo era arrivata l'eliambulanza, l'uomo viene preso in consegna dai medici che lo attaccano all'ossigeno e gli mettono le flebo. Controllati i parametri vitali, lo caricano sulla lettiga e partono in volo per l'ospedale Gemelli. Rafael e Daniele non sanno più niente fino a domenica mattina, quando il fratello dell'uomo arriva in spiaggia per ringraziarli: è vivo, ricoverato in ospedale, ma vivo. «I medici hanno detto che senza il nostro intervento non avrebbe avuto nessuna possibilità di farcela - spiega Rafael  - per me è una grande soddisfazione».
 

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