Avvistata una lupa alle porte di Roma. Gli esperti: «Tranquilli, non attaccano»

Avvistata una lupa alle porte di Roma. Gli esperti: «Tranquilli, non attaccano»
di Pierpaolo Filippi
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Lunedì 15 Aprile 2019, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 13:09
Se la Lupa capitolina fatta di verde è sparita da piazza Venezia, un lupo in carne ed ossa di sesso femminile è apparso alle porte di Roma. Non è il primo avvistamento. L’ultimo esemplare è stato notato sabato pomeriggio, verso le 16,30, nella Riserva naturale di Decima Malafede. L’animale è stato fotografato da un utente Facebook e l’immagine è stata pubblicata sulla pagina del Centro di recupero fauna selvatica Lipu Roma.




Il lupo, o più probabilmente la lupa perché sembrerebbe una femmina, era su una stradina interna all’area protetta e potrebbe essere arrivata lì attratta dall’elevato numero di prede - pecore e cinghiali - presenti.

«La presenza del lupo nelle aree periurbane viene considerata strana - afferma Alessia De Lorenzis, responsabile dell’Oasi Lipu di Castel di Guido - ma in realtà sono animali che se trovano acqua, prede e un rifugio hanno grandi capacità di adattamento». Proprio Castel di Guido è una delle aree dove i lupi sono stati segnalati per le prime volte negli anni scorsi. Prima fu avvistato un lupo solitario, poi nel 2016 si è formata una coppia che nel 2017 ha avuto la prima cucciolata. Altri esemplari o branchi, che poi sono delle famiglie, sono stati avvistati ed è ormai certo che lì risiedano nel parco di Veio, ai Castelli Romani e nella Riserva di Castel Porziano. Mentre i lupi presenti a Castel di Guido e nel Parco di Veio probabilmente provengono dai monti della Tolfa, quelli avvistati nelle aree dei Castelli e del litorale sud della capitale provengono dai Monti Simbruini e Lepini.

Nonostante l’aumento degli avvistamenti, la presenza del lupo non crea a Roma grandi problemi per l’uomo e per le sue attività, a cominciare dall’allevamento. 
«Qui a Roma - spiega De Lorenzis - non sono stati accertati casi di attacchi, anche perché gli allevatori hanno preso misure di protezione per gli animali dal momento che sono già abituati alla presenza dei cani randagi».
Altro timore che gli esperti vogliono fugare è quello dell’ibridazione.
«Molti pensano che i lupi ibridati, ossia quelli incrociati con i cani, siano pericolosi perché sarebbero più propensi ad avvicinare l’uomo, ma questo non è assolutamente provato - precisa De Lorenzis -Innanzitutto, anche negli animali ibridati sembra preponderante la natura selvatica e solitaria del lupo, inoltre venendo cresciuti da lupe apprendono e replicano i loro comportamenti.
E’ vero invece che l’ibridazione è dannosa per la specie perché c’è il rischio di perdere del patrimonio genetico originario: ma questo è tutt’altro problema e riguarda la conservazione della specie
».
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