Ludovisi Boncompagni, eredi in lite: il Casino dell'Aurora chiude (anche) al Fai

L'ordinanza del tribunale blocca l'apertura della villa. Il giudice: "La principessa non ha l'autorizzazione"

Ludovisi Boncompagni, eredi in lite: il Casino dell'Aurora chiude (anche) al Fai
di Laura Larcan
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Sabato 26 Marzo 2022, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Pensare che a poche ore dall'annuncio della sua apertura straordinaria, i posti a disposizione sono andati subito esauriti. Una corsa a prenotare la sospirata visita guidata che però rischia di regalare solo un'amara sorpresa oggi. Il Casino dell'Aurora Boncompagni Ludovisi resta chiuso. Doveva essere una delle perle delle Giornate Fai di Primavera, l'evento in programma per oggi e domani organizzato dal prestigioso Fondo per l'ambiente italiano, ma lo scrigno di capolavori d'arte a pochi metri da via Veneto, che deve il suo nome all'affresco sontuoso del Guercino, ma altrettanto famoso a livello internazionale perché vanta l'unico dipinto murale di Caravaggio al mondo, lascerà il pubblico di appassionati fuori dai cancelli. Tutto chiuso.


I DIVIETI
La decisione è piovuta ieri, dall'alto del Tribunale di Roma, con un'ordinanza che comunica nero su bianco di «non autorizzare lo svolgimento di visite guidate anche a titolo gratuito nell'immobile», disponendo che «gli ausiliari vigilino sull'utilizzo del bene in particolare nelle date del 26 e 27 marzo».

Insomma, porte chiuse. Come a dire, niente giornate di primavera. Non è certo un gesto del Giudice nei confronti del Fai. Tutt'altro. In questa vicenda il Fondo per l'ambiente italiano non ha nessuna responsabilità. Anzi, resta beffato per primo. Le motivazioni stanno ben spiegate nell'ordinanza. E riflettono da vicino lo scenario dell'irrisolta disputa tra gli eredi che ha portato il gioiello d'arte (parliamo di oltre 600 metri quadrati di affreschi di grandi artisti del 600, a partire dal Caravaggio e Guercino, distribuiti su oltre 2000 metri quadrati di saloni) alla vendita all'asta per un valore da capogiro stimato in 471 milioni di euro. Asta del secolo, come è stata definita, andata già deserta lo scorso 18 gennaio, e che ora attende il prossimo incanto per il 7 aprile. E con un prezzo di riserva iniziale sceso a 380 milioni.

 


Il testo parla di «assenza di autorizzazione» per Rita Carpenter Boncompagni Ludovisi (la vedova, americana del Texas, terza moglie del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, scomparso nel marzo del 2018 a 77 anni, sposata nel 2009) che «ha messo a disposizione del Fai, e dei suoi iscritti per il 26 marzo e dei non iscritti per il 27 marzo l'immobile per visite guidate sottoposte alla corresponsione di un contributo minimo di tre euro». Il Giudice ricostruisce i fatti. Intanto la signora Carpenter, citata nell'ordinanza, non ha avvisato dell'evento gli altri eredi che «in udienza hanno espresso parere contrario allo svolgimento del medesimo, rappresentando il pericolo di danni a cose o a persone». Una goccia che ha fatto traboccare il vaso. Perché l'ordinanza evidenzia altri casi documentati in cui la signora offre la possibilità di effettuare visite guidate al Casino «previa prenotazione e previo pagamento». Quando in realtà lei non può utilizzare la villa in altro modo se non a fine abitativo nel suo locale, l'appartamento ricavato nel piano ammezzato dell'edificio. «Con la propria condotta - si legge nell'ordinanza - Rita Carpenter ha dimostrato l'utilizzo per fini non strettamente abitativi del bene», cui era stata espressamente richiamata con l'ordinanza del 2 settembre 2021. Insomma, non avrebbe i titoli per farne un uso esclusivo. Tradotto? Tutto chiuso, e i custodi devono vigilare su eventuali aperture non concordate. E il Fai perde la sua perla oggi. Nel frattempo, il pensiero resta concentrato sulle condizioni di salute dei capolavori d'arte del Casino dell'Aurora. E il rischio di danneggiamento è dietro l'angolo. Lo aveva scritto la stessa Soprintendenza statale nel suo dossier redatto dopo l'ispezione eseguita il 28 dicembre del 2020, riscontrando danni diffusi su affreschi e pareti.

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