Luca Sacchi, ucciso per la droga: due fermati. I pm: «Nello zaino della ragazza 2 mila euro»

Luca Sacchi, ucciso per la droga: due fermati. I pm: «Nello zaino della ragazza 2 mila euro»
di Alessia Marani
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Sabato 26 Ottobre 2019, 07:34

Presi i due killer di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni, freddato con un colpo calibro 38 martedì sera all'Appio Latino. Si tratta di due ventunenni, Valerio Del Grosso, un pasticcere di Casal Monastero, un precedente per percosse all'ex compagna, che ha premuto il grilletto, e di Paolo Pirino, stesso quartiere e precedenti per droga, che lo aveva accompagnato con la sua Smart for four nei pressi del John Cabot pub a due passi dal parco della Caffarella. Lo scenario nel quale è maturato l'omicidio, però, sarebbe diverso e più complicato rispetto a quello di uno scippo in strada come emerso in prima battuta. Luca, sì, è intervenuto per difendere la sua fidanzata, Anastasiya Kylemnyk, baby sitter ucraina di 25 anni, che Pirino ha colpito alla schiena con una mazza da basball per strapparle lo zainetto di dosso, ma in quella borsa di pelle rosa ci sarebbero state mazzette di denaro da 20 e 50 euro per oltre 2mila euro che sarebbero servite per acquistare hashish tramite alcuni intermediari. Droga che Del Grosso e Pirino, tuttavia, non avevano in animo di consegnare, «intenzionati a rapinare i giovani - si legge nel decreto di fermo - dei soldi che nello zaino». Sarebbe stata proprio la ragazza a mostrarli a uno dei mediatori e dal suo telefono avrebbe contattato Del Grosso.

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I NASCONDIGLI
Mentre Anastasyia, ieri, piangendo, davanti alle telecamere del Tg1 assicurava che «la droga non c'entra niente» e che «eravamo lì per controllare il fratello più piccolo che era nel pub, Luca è solo amore», gli investigatori e il pm Nadia Plastina dopo una nottata trascorsa a caccia dei fuggitivi, mettevano a verbale un'altra ricostruzione dei fatti. Partendo dall'appello disperato e coraggioso di Giovanna Proietti, la mamma di Valerio che, accompagnata dal figlio maggiore Andrea, giovedì sera alle otto si era presentata al commissariato San Basilio per denunciare che «mio figlio è nei guai, temo sia stato lui a uccidere Luca». A quel punto, alle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci si sono aggiunte anche quelle degli agenti della Squadra Mobile. Sono stati ascoltati gli amici di Valerio e di Paolo. Uno di loro racconta: «Il giorno dopo il delitto l'ho incontrato e mi ha abbracciato dicendo che aveva fatto un macello e che voleva solo spaventarli».

 
 


Viene fermata per un controllo in auto Giorgia, amica e da pochi giorni, fidanzata di Valerio. Infine, gli investigatori trovano i due ragazzi. Sono quasi le tre del mattino: Valerio viene rintracciato al Cervara Park Hotel, dove si era fatto prenotare una stanza a nome di Giorgia (che, però, dopo avere capito che lui aveva ammazzato Luca Sacchi si era rifiutata di accompagnarlo), mentre Paolo lo hanno trovato mentre si nascondeva nel lavatoio della terrazza condominiale del palazzo dove abita la nonna, a Torpignattara. Ma la notte non è finita. Salito in auto con poliziotti e carabinieri, Valerio li conduce in tre posti diversi in cui aveva nascosto la borsa, l'ogiva e il portafogli. In un quarto punto, in un luogo impervio, a ridosso del Raccordo Anulare, zona Centrale del Latte, è stata recuperata anche la mazza da baseball e il tamburo della pistola che era stata smontata e distrutta. Del Grosso e Pirino sono accusati di omicidio in concorso aggravato dai futili motivi, rapina e detenzione abusiva di armi.

Dopo avere aperto il fuoco contro Luca, lasciandolo a terra nel sangue tra le braccia di Anastasiya che a mani nude cercava di tamponare le ferite, il pasticcere era andato dalla fidanzata, all'alba era rientrato a casa e, come se nulla fosse, aveva indossato il grembiule per andare al lavoro. «Luca non si drogava come emerso dalle analisi per donare i suoi organi - spiega Domenico Pavone, legale della famiglia Sacchi e di Anastasiya - oggi ci sarà la convalida dell'arresto. Aspettiamo di leggere le carte per capire come sono andati i fatti». Mentre varca la soglia di Regina Coeli, Del Grosso pare persino sorridere ai fotografi.
 

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