Roma, ristoratrice piange per l'ennesima chiusura: «Ma non mi arrendo». La foto è virale

Roma, ristoratrice piange per l'ennesima chiusura: «Ma non mi arrendo». La foto è virale
di Mirko Polisano
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Martedì 16 Marzo 2021, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Credere in un sogno e vederlo infrangersi, ma poi trovare la forza per ripartire. È quello che è accaduto a Camilla Moccia, ristoratrice 22enne di Ostia, la cui foto nelle ultime ore ha fatto il giro del web, diventando virale. È lo scatto simbolo di una categoria, quella dei ristoratori, che da ieri sono tornati a riporre le sedie sopra i tavoli per le restrizioni a causa della pandemia. A pochi minuti dalla fine dell'ultima giornata di lavoro, Camilla, stanca e con il cuore gonfio di tristezza, si accascia nella sua cucina: lo sguardo basso e le mani sul volto in segno di disperazione. A immortalare quel momento, è mamma Simona. «Non l'avevo mai vista così - racconta - mi ha colpito e ho deciso di scattare con il telefonino, poi le ho chiesto il permesso se poterla pubblicare e in pochissimo è diventata virale».

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IL RACCONTO
«Non mi aspettavo questa ondata di affetto - ci dice la giovane Camilla, classe 1999 e una passione per la pasta all'uovo fatta in casa intorno a cui ha costruito il suo bistrot di piazza Cesario Console, a due passi dal mare di Ostia - è stata travolgente.

I commenti mi hanno dato una carica di emozioni, tanto da trovare la forza per ripartire. Adesso ho capito che ci vuole il sorriso per andare avanti e affrontare le questioni, anche le più difficili». Il volto ora è sorridente, nonostante la mascherina nera che la protegge dal virus. Ripensa alla sua attività e chissà quando potrà tornare a essere piena di avventori che impazziscono per i suoi tortelli e le sue fettuccine. «Ho creduto con tutta me stessa in questa attività, tanto da aprirla un anno e mezzo fa più o meno - prosegue Camilla - prima è servito del tempo per ingranare, poi abbiamo cominciato ad andare molto bene, giusto il tempo necessario che poi è subentrata la pandemia. Lockdown e chiusure ballerine hanno caratterizzato questi ultimi mesi e anche il nostro umore, così prima dell'ultima chiusura c'è stato il crollo. E quella foto. Però, io e la mia famiglia non siamo persone che si arrendono facilmente. Insisteremo con l'asporto che a noi è consentito e con la speranza che per Pasqua qualcuno possa ordinare la nostra pasta fresca. In queste ore è arrivato l'affetto di tutta Italia. La potenza di quell'immagine è stata devastante. Ci sono state persone che dall'altra parte del Paese ci hanno detto che verranno a mangiare da noi quando tutto questo sarà finito». Per il momento, molte spese e poche certezze: «La scorsa settimana, per esempio - dice la giovane - avevamo finito tutte le derrate e abbiamo dovuto fare la spesa non sapendo che venerdì saremmo tornati in zona rossa. Abbiamo speso 400 euro, rifatto tutta la linea con le stime, e poi finisce che devi mandate via la gente perché le stime non sono infallibili. In questi casi trovi quello che capisce e quello che fa storie. Abbiamo acquistato alimenti sottovuoto che possano conservarsi, anche se abbiamo ancora 180 uova da dover smaltire e con questi alti e bassi, continuiamo a vivere con l'incertezza».


LA SPERANZA
«Abbiamo chiuso la cassa il 22 dicembre e riaperto per tre giorni a gennaio, abbiamo pagato ugualmente i costi fissi. Una situazione insostenibile che va avanti da un anno ormai. Non sappiamo più cosa fare - conclude Camilla - quando anche la speranza continua a vacillare. Riaprire dopo Pasqua? Non vedo il futuro così facile. Ma, di certo, sono pronta a rialzarmi».

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