Roma, ragazza positiva al Covid al liceo Azzarita. «Certificazione falsa», paura tra i genitori

Roma, ragazza positiva al Covid al liceo Azzarita. «Certificazione falsa», paura tra i genitori
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 00:31

Il ciclone è arrivato in corsa, «c’è una ragazza di seconda, positiva, tutta la classe domenica è chiamata a fare il tampone». Liceo scientifico Azzarita, Parioli. Ci risiamo, la notizia si è diffusa nelle chat delle mamme prima che arrivasse a scuola per mail e prima che le istituzioni comunicassero con la Asl, così i toni si sono accesi oltremodo, troppo. Intanto tutta la classe segue per precauzione la didattica a distanza, come poi avrebbe fatto comunque, ma la rabbia ha già fatto danni, offendendo la studentessa e la sua famiglia. Qualcosa non è andato sicuramente, perché nessuno davanti a un sospetto ha chiesto alla famiglia, di origini filippine di starsene a casa.

Asili nido Roma, cambiano le quarantene: intera classe a casa solo se c’è un contagio. Ora decide la Asl
Covid, studente positivo alla scuola Espazia di Monterotondo: la classe va in quarantena

Così prima dell’esito del tampone, effettuato per precauzione al Santa Maria della Pietà, prima di rientrare alle normali attività e avendo un familiare anziano e positivo, la giovane è tornata a scuola, prima di una risposta certa. Un giorno, che le è valso la gogna. Sì perché la mamma appena ha saputo l’esito del test ha avvisato tutti. «Ho sbagliato, ho fatto degli errori ma in buona fede ora vorrei che ci lasciassero tranquilli, ho fatto il tampone per precauzione, nessuno mi ha detto come comportarmi, solo di andare a casa che ci avrebbero chiamato il giorno dopo, invece nessuno ci ha chiamato, nel frattempo hanno fatto piangere mia figlia dandole della ritardata».

GLI ACCERTAMENTI
In merito alla procedura, la tempistica e all’applicazione delle misure covid il preside Roberto Gueli spiega che «l’Asl farà tutti gli accertamenti del caso per verificare e ci sono state leggerezze». La mamma della studentessa ripete che si è sottoposta a un tampone precauzionale (il che apre scenari inquietanti) « ma nessuno mi ha detto di stare a casa. Ho capito da sola che ho sbagliato, che dovevo tenere tutti a casa, ho chiesto scusa a tutti».
Lei e la figlia sono positive, il marito e gli altri due figli negativi. Una roulette russa «mia figlia ha portato sempre la mascherina è molto scrupolosa, ha parlato con due persone». Domenica circa 30 ragazzi saranno sottoposti a tampone, intanto nelle chat madre e figlia, per giunta le uniche positive, sono state offese per come hanno gestito tutto l’evento.

LE CHAT
«Vi chiedo scusa, ma non torturate mia figlia, ditelo ai vostri figli, sono io che sono venuta a contatto con un parente malato», ma in chat i genitori hanno sfogato ansie e paure anche perché ogni famiglia è chiamata a firmare un patto, un’autocertificazione in cui dichiarano di non esser venute a contatto con persone positive. «Dopo un tampone, una persona deve rimanere a casa» incalzano sulla chat, si affaccia anche chi ha seri problemi di salute, la mamma prova a spiegare che tra Asl e medico di base non ha avuto risposte certe, mentre ora si trova da sola fronteggiare le critiche. E siamo solo a quattro giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA