Roma, licenze più veloci per i locali: la Regione dimezza i tempi. Ecco le nuove regole

Previsto il via libera alle consumazioni nelle macellerie e nei negozi alimentari

Roma, licenze più veloci per i locali: la Regione dimezza i tempi. Ecco le nuove regole
di Camilla Mozzetti
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Martedì 19 Luglio 2022, 01:36

Nuove regole, più chiare semplici e soprattutto veloci, per imprimere un’accelerata al settore del commercio, ai negozi di vicinato senza dimenticare lo “sviluppo” come parola d’ordine. Perché il principio cardine è sempre lo stesso: «Il commercio non solo ha un peso rilevante sul Pil della Regione, ma rappresenta un asset imprescindibile per la vivibilità e il recupero sociale dei quartieri, a partire da quelli di periferia», sentenzia l’assessore allo Sviluppo economico del Lazio Paolo Orneli. 

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IL PROVVEDIMENTO

Così, entro questa settimana, arriverà in Giunta l’ultima delibera attuativa al Testo unico del commercio, “faro” delle amministrazioni locali, come appunto i Comuni, che rimodula alcuni aspetti normativi, ne sancisce degli altri e apre a diverse possibilità lo spirito di impresa dei negozi di quartiere.

Si parte dalla regolamentazione per gli esercizi che vendono alimenti per i quali sarà prevista la consumazione sul posto. Più semplicemente dagli alimentari alle macellerie sarà possibile per i titolari allestire parte dei locali con tavoli e sedute e, nel caso ci sia spazio esterno sfruttabile secondo i limiti dei singoli Comuni e a rispetto del Codice della strada, chiedere l’occupazione di suolo. «La norma, fino ad oggi inesistente - spiega l’assessore - permetterà il consumo sul posto senza il servizio al tavolo».

Il negozio di alimentari che offre anche piatti pronti ma fino ad oggi solo da asporto, la macelleria che potrà fare i panini con i salumi e permettere ai clienti di mangiarli nel locale. Tutto questo potrà essere fatto non più alla “chetichella” e senza regole come pure molte attività praticano da tempo, ma con norme «chiare e pensate anche per la vivibilità di interi quartieri», aggiunge ancora Orneli. Si passa poi alle regole che dovranno essere rispettate per l’apertura di nuove attività commerciali in sede fissa, a partire dai grandi magazzini. Partendo dal presupposto che ogni nuova apertura rappresenta un valore aggiunto, qualsiasi centro dovrà essere accompagnato dalla garanzia dei servizi, a partire da quelli legati alla mobilità (presenza di mezzi pubblici, aree di parcheggio) ma anche corretti sistemi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E per le autorizzazioni le procedure saranno semplificate. Nel caso, ad esempio, dell’apertura di grandi strutture di vendita l’autorizzazione potrà avvenire a seguito di una sola conferenza di servizi e di una sola variante urbanistica (laddove necessaria) cancellando il doppio passaggio finora previsto.

Più semplice anche per i negozi di vicinato chiedere e ottenere il permesso per ampliare la propria attività nel caso in cui ci siano nella adiacenze locali commerciali liberi e dunque disponibili. «Il tema della centralità del commercio nel nuovo modello di sviluppo è non soltanto legato alle riforme legislative, presto porteremo in Giunta anche il nuovo Regolamento sulle botteghe storiche - conclude Orneli - ma anche a misure concrete, fino al 2013 il commercio era escluso dai fondi europei ora le cose stanno cambiando». Tant’è che la sfida per l’autunno sarà quella di sfruttare fondi d’oltralpe per la digitalizzazione anche dei negozi, a partire dal potenziamento del delivery non più e non soltanto per il solo settore alimentare.

«Vogliamo incoraggiare chi intende investire nel nostro territorio e per farlo dobbiamo agevolare la loro strada», commenta il governatore Nicola Zingaretti. Intanto restano aperti i bandi sulle “Reti di impresa” su cui la Regione ha investito 15 milioni di euro, oltre al “Bonus KmZero” per rafforzare la filiera dei piccoli produttori locali e metterli in “contatto” con gli esercizi di vendita, e “Bonus wedding” che resterà attivo per tutto il 2022 e prevede sgravi per le coppie intenzionate a sposarsi ma hanno bisogno di acquistare beni e prodotti in quelle attività che compongono la filiera: dall’abbigliamento per sposi alle bomboniere fino alle agenzie di viaggio per le lune di miele.
 

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