Lazio, vaccini all’80%, Alessio D'Amato: «È immunità di gregge, ora puntiamo all'85%»

Lazio, vaccini all’80%, Alessio D'Amato: «È immunità di gregge, ora puntiamo all'85%»
di Flaminia Savelli
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Venerdì 10 Settembre 2021, 00:06

Prima l’accelerazione per gli under 18. Poi lo sprint finale per gli over con le dosi assicurate senza prenotazione e tessera sanitaria: così la Regione Lazio ha tagliato, in anticipo sulla tabella di marcia, il traguardo finale. Da ieri infatti l’80% della popolazione del Lazio è immunizzata con doppia dose. Ma la corsa non è ancora terminata. Come ha annunciato ieri stesso l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato: «Il prossimo obiettivo è raggiungere l’85 % dei vaccinati». Allo stesso tempo la regione si sta attrezzando per le prossime due fasi: il programma delle terze dosi e la campagna del vaccino antinfluenzale. 


L’AUTUNNO CALDO
Così come lo scorso anno dunque si viaggerà su un doppio binario.

Per i richiami gli uffici di via Cristoforo Colombo aspettano le direttive nazionali. Che hanno già annunciato le prime fasce a cui verrà somministrato. Cioè i medici, i pazienti fragili e gli over 80. Cioè i primi dallo scorso dicembre a ricevere dosi di Pfizer. «Per i pazienti fragili e gli anziani si tornerà alle prenotazioni. Non possiamo rischiare che finiscano in luoghi non abbastanza protetti per le loro condizioni» anticipa l’assessore D’Amato. Sono state inoltre già attivate le farmacie che il prossimo 15 settembre riceveranno le dosi del vaccino Moderna. Anche i presidi sanitari dunque rientreranno nel programma dei richiami. Ma lo stesso assessore alla Sanità precisa: «Nessuna fuga in avanti, attendiamo disposizioni. Mentre possiamo andare spediti sulla campagna antinfluenzale che partirà il prossimo primo ottobre». Con un ordine delle dosi che supera quello dello scorso anno. Pari al 10% in più rispetto al 2020 quando avevano già toccato 1 milione e 600 mila vaccini. Per le somministrazioni sono stati attivati insieme ai medici di famiglia anche le farmacie.

Campagna vaccinale nel Lazio: obiettivo 85% 

 


«La campagna antinfluenzale è importante ora più che mai. Lo scorso inverno abbiamo praticamente azzerato i contagi, anche grazie all’uso delle mascherine e del distanziamento. Resta però un sistema importante che ci aiuterà, come lo scorso inverno, a non confondere positivi al Covid con influenzati» sottolinea Alberto Chiriatti, medico di base e vice segretario regionale vicario Fimmg Lazio. In prima linea anche sulla rincorsa ai chi ancora non è vaccinato. Dalla Regione Lazio era infatti arrivata la richiesta di «chiamare uno a uno» chi, tra i mutuati non risultava ancora immunizzato. Dalla metà di agosto dunque è partita la “caccia”. Un lavoro non semplice: «I ragazzi alla fine si sono vaccinati quasi tutti. A preoccupare ora sono gli adulti» spiega il dottor Chiriatti. Il 20% non immunizzato corrisponderebbe, circa a 200 mila persone. Una fetta, lo zoccolo duro dei no vax che i camici bianchi sperano di riuscire a convincere.

«Si tratta della fascia di popolazione tra i 50 e i 60 anni - precisa Chiriatti - è molto complicato per noi riuscire a convincerli. Hanno, dopo tanti mesi, ancora tanti dubbi. Non possiamo fare molto, se non vogliono vaccinarsi non c’è alcun obbligo». C’è chi però cerca anche di aggirare il sistema. Perché senza Green pass le limitazioni sono molto. Ecco allora che ai medici di base si rivolgono chiedendo il certificato di esenzione. Rifiutato e negato senza valido motivo: «Stiamo prestando la massima attenzione affinché la situazione resti sotto controllo e siamo in attesa delle prossime direttive per procedere con i richiami. Sarà un’altra fase delicata della pandemia» conclude il vice segretario Chiriatti. 

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