Il centro per l'impiego assume: 35mila domande per meno di 400 posti

Il centro per l'impiego assume: 35mila domande per meno di 400 posti
di Francesco Pacifico
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Giovedì 12 Settembre 2019, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:08

Trentacinquemila candidati per 355 posti (a tempo indeterminato) da addetti nei centri per l'impiego del Lazio. In estrema sintesi, con una possibilità su cento di trovare un posto di lavoro. La regione Lazio è stata inondata di domande per partecipare al concorso per l'assunzione di 355 unità da inserire nei Cpi, divise a loro volta in sette profili, tra i quali esperti di mercato del lavoro, di politiche pubbliche, di informatica, di gestione dei metadata e di relazioni istituzionali. Figure da non confondere con i Navigator presi da Anpal servizi per la gestione del reddito di cittadinanza (nel Lazio sono 273) e che - dopo l'accordo tra il ministero del Lavoro e i governatori - gli enti reputano indispensabili per rilanciare queste strutture deputate a gestire le politiche attive e il ricollocamento dei disoccupati.

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TRE PROVE
Alla Pisana ora stanno lavorando per organizzare le tre prove del concorsone, compresa la preselezione, che dovrebbero tenersi tra ottobre e gennaio, in modo da ampliare la pianta organica dei Cpi entro la prossima primavera. Ma questo è soltanto un elemento nella più complessa rivoluzione che la giunta Zingaretti sta provando a imprimere nelle politiche attive con la creazione di un'Agenzia per il lavoro. Cioè un ente unico che coordini l'attività di tutti i 35 Cpi nel Lazio, seguendo il modello dei job center tedeschi o britannici. E che, soprattutto, metta in rete gli sportelli esistenti e sia in grado di muoversi senza i vincoli burocratici che oggi rallentano i Cpi stessi. La nuova struttura si chiamerà «Spazio lavoro» e vedrà la luce a inizio 2020: da qui alla fine dell'anno ci sarà l'approvazione definitiva in Consiglio regionale della delibera che la istituisce e saranno approvate tutti gli atti amministrativi e strette le convenzioni con i soggetti interessati. Ma il progetto come i fondi (106 milioni di euro, dei quali 16 per le nuovi assunzioni) sono già chiari. Spiega l'assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino: «Vogliamo realizzare quello che oggi manca, cioè un'interfaccia tra le aziende assumono e i lavoratori che cercano un posto». Tra l'altro in un'area dove la disoccupazione supera il mezzo milione di persone e i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, sono 116mila. Il primo obiettivo di Spazio Lavoro sarà creare una rete informatica che permetta ai 35 Cpi di comunicare tra loro e con le altre strutture simili in Italia e, dall'altro, di entrare in contatto con le aziende, per il «matching», lo scambio di informazioni sulle figure ricercate dalle imprese e sui profili dei lavoratori disponibili sul mercato. In quest'ottica il Lazio si appresta a firmare una serie di convenzioni con le associazioni datoriali (Confindustria e Confcommercio in primis) per facilitare le assunzioni. Ma altre convenzioni saranno strette con le università, i fondi interprofessionali, le cassa previdenziali, gli incubatori o le banche.

L'OSSERVATORIO
Sarà rafforzata con nuovi modelli l'attività di profilazione dei lavoratori già oggi svolta dai centri per l'impiego, per conoscere attraverso apposite interviste le loro professionalità. Si tratta di fattori indispensabili per le aziende che vogliono ampliare i loro organici o capire se e come riconvertirli in nuovi settori. Sempre in collaborazione con gli enti accreditati, Spazio Lavoro diventerà l'hub principale per l'erogazione dei corsi di formazione, attività per la quale ogni anno la giunta Zingaretti spende oltre 100 milioni di euro. Dovrebbe poi sorgere anche un Osservatorio regionale che monitorerà l'andamento e le tendenze del mercato del lavoro locale.

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