Laboratorio Nerola, un libro di testimonianze dalla zona rossa. D'Amato: «Fondamentale per capire il "modello Lazio"»

Laboratorio Nerola, un libro di testimonianze dalla zona rossa. D'Amato: «Fondamentale per capire il "modello Lazio"»
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Lunedì 6 Giugno 2022, 21:24

Nerola come laboratorio per il contrasto alla pandemia. Il 25 marzo del 2020 la cittadina del Lazio è diventata zona rossa a causa di molti casi Covid che si erano verificati in una Rsa. È stato tra i primi comuni della regione ad essere completamente chiuso. In quella fase è stato sperimentato il sistema di tracciamento che è diventato un vero e proprio modello, fondamentale per fronteggiare l’emergenza. Infatti, proprio nella cittadina di duemila persone in provincia di Roma sono state usate le tre tipologie di test: il sierologico che è stato utile per capire quante persone erano già venute in contatto con il virus nei giorni precedenti, l’antigenico per avere un risultato in un tempo molto ridotto e il molecolare per confermare il risultato. Così è nato il ‘’modello’’ Nerola.

Il libro ‘’Laboratorio Nerola. Testimonianze dalla zona rossa’’ scritto dalla sindaca Sabina Granieri ripercorre le tappe di una fase cruciale della pandemia, una fase che ha voluto dire moltissimo per la gestione dei casi Covid. Una raccolta di voci, delle persone che dal giorno alla notte si sono trovate in una situazione nuova e fortemente emergenziale.

La presentazione si è svolta oggi (6 giugno) nella Sala Tevere della Regione Lazio alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, del Direttore generale dell’Inmi Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia e dei Consiglieri regionali del Lazio Fabio Refrigeri e Antonello Aurigemma.

"Nessuno di noi aveva un manuale in tasca ma non ci siamo trovati impreparati, dedicando energie e sforzi per essere operativi.

La zona rossa anti-Covid a Nerola è stata "un tassello fondamentale per il 'modello Lazio' che ha difeso i cittadini: se abbiamo avuto metà del tasso di letalità legato a Covid rispetto ad altre zone del Paese, il merito è di questo modello", ha affermato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, nel suo intervento.

"Se abbiamo sconfitto questa malattia grave, lo dobbiamo alla capacità di anticipare le scelte, anche con l'innovazione, e di farlo per primi. Siamo stati i primi a isolare in Italia il virus e i primi a pubblicare il lavoro. La zona rossa a Nerola è stata una decisione importante e di coraggio in altre città non è stata presa. E poi la decisione di mettere in campo le Uscar, le unità di infermieri e medici che andavano casa per casa per il tracciamento e l'assistenza, è stata geniale", ha detto il Direttore Sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. 

“Quello che è accaduto a Nerola è un esempio di come le piccole comunità sono unite e coese. Fondamentali, nei lunghi giorni della zona rossa, cittadini, volontari, comunità locale e Istituzioni hanno lavorato insieme, indipendentemente da logiche partitiche”, ha sottolineato la sindaca di Nerola e autrice del libro Sabina Granieri Sindaco Nerola.

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