Roma, carabinieri chiudono kebab a Monti: titolare sbarcato da Egitto doveva stare in quarantena

Virus Roma, carabinieri chiudono kebab a Monti: titolare sbarcato da Egitto doveva stare in quarantena
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Lunedì 13 Luglio 2020, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 15:03

Doveva stare a casa e mettersi in autoisolamento per 14 giorni. E invece appena sbarcato in Italia dall'Egitto, un rivenditore di kebab che ha l'attività nel rione Monti è stato pizzicato al lavoro dai carabinieri, violando quindi le norme sulla quarantena fiduciaria (quella che devi osservare anche se non sei positivo) imposte a chi sbarca dall'estero. Il locale è stato chiuso per 5 giorni. Chi abita in Italia e rientra dall'estero infatti deve sempre comunicare l'ingresso nel territorio all'azienda sanitaria competente e deve rispettare l'obbligo di sorveglianza sanitaria e di isolamento domiciliare. A proposito di isolamento, si legge sul sito della Farnesina, «dura 14 giorni e inizia immediatamente dopo l'ingresso in Italia». È consentito solo fare, nel «minore tempo possibile», il percorso per recarsi a casa ma senza utilizzare il trasporto pubblico. Non è consentito, insomma almeno per 14 giorni, alzare la saracinesca e lavorare. 

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Nei controlli sulla movida i carabinieri hanno anche chiuso altri 10 locali e denunciato  7 ragazzi 19enni per rissa nel fine settimana, in via dell’Arco Del Monte, nei pressi di piazza del Monte di Pietà.

Solo nell'ultimo fine settimana i militari hanno svolto 5000 interventi nelle zone della movida: Trastevere, San Lorenzo, Ponte Milvio, Campo dei Fiori, Piazza Navona, Pantheon, Monti, Pigneto e Piazza Bologna.

Sono circa 2500 le persone identificate, 150 gli esercizi pubblici controllati, per la verifica delle prescrizioni relative al divieto di assembramento nei luoghi pubblici ovvero presso i locali, i cui titolari devono far rispettare le indicazioni contenute nei provvedimenti governativi, della Regione Lazio e del Comune di Roma Capitale in materia di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19.

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LA RISSA  
 I 7 ragazzi denunciati per rissa, tutti 19enni romani, appartenenti al medesimo gruppo e in stato di alterazione dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, sono stati bloccati, in via dell’Arco del Monte, dai Carabinieri mentre prendevano attivamente parte alla rissa, scaturita per futili motivi poiché uno di loro avrebbe accusato un suo amico di avergli causato lo smarrimento della catenina nel corso della serata. Per fortuna nessuno di loro ha riportato ferite ma solo lievissime escoriazioni.
 
A TRASTEVERE
Tra Piazza Trilussa, Santa Maria in Trastevere, Piazza San Callisto e Piazza San Cosimato, 2 persone sono state segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti mentre uno spacciatore di marijuana, di nazionalità maliana, è stato arrestato in via del Politeama. Tre giovanissimi sono stati segnalati alla Prefettura mentre uno pusher libico, senza fissa dimora, è stato arrestato in prossimità del Ponte Sisto per aver contrattato con un minorenne la cessione di un quantitativo di marijuana ed aver successivamente opposto resistenza ai Carabinieri che ha tentato di colpire con una bottiglia in vetro.

 

 


AL PIGNETO 
Nella zona pedonale del Pigneto due locali sono stati sanzionati e conseguentemente chiusi per non aver rispettato le distanze minime tra le sedie favorendo l' assembramento degli avventori (in particolare, i tavolini erano posti a soli 40 cm. circa di distanza, senza che vi fossero separatori per evitare il contagio per contatto accidentale e diffusione di droplet). Sempre al Pigneto in tre negozi di generi alimentari  i carabinieri hanno accertato la vendita di alcol dopo i limiti temporali previsti, mentre i  titolari di due bar non facevano rispettare la distanza interpersonale nei rispettivi locali: sono stati provvisoriamente chiusi per 3 giorni.

A SAN LORENZO 
In zona San Lorenzo sono stati denunciati tre minorenni che in orario notturno danneggiavano le auto parcheggiate in via dei Marsi; mentre, in applicazione delle norme anti assembramento, è stato chiuso per due giorni un minimarket, gestito da un cittadino del Bagladesh, all’interno del quale c'erano 10 persone prive di mascherine, che non rispettavano il distanziamento. In altri due locali, con spazi molto limitati, sono state identificate 20 persone senza mascherina in palese violazione delle norme per evitare il contagio da Covid-19 e sono stati contestualmente sanzionati i gestori per averlo consentito; di conseguenza, è stata disposta anche qui la chiusura provvisoria.

A PIAZZA BOLOGNA 
Nell’area di Piazza Bologna un bar è stato chiuso e sono stati sanzionati altri 5 locali. Tra le varie infrazioni, oltre ai frequenti assembramenti (la piazza è stata "nastrata", sigillata per be due volte) c'è quella di un bar che  permetteva ai dipendenti di non indossare la mascherina durante il servizio. 

I controlli sono serrati. E puniscono soprattutto i recidivi, cioè quelli dove c'è già stato un sopralluogo delle forze dell'ordine che ha accertato un'infrazione. Ad esempio se c'è un assembramento in corso, il locale chiude temporaneamente, solo per quella notte. È l'esempio del Black Garden, la discoteca a Capannelle, che ha chiuso alle 2 e ha ricevuto solo una multa e un verbale che i titolari hanno già annunciato di voler impugnare. Ma questa sanzione era accompagnata anche da un atto di diffida per gli eventi futuri. Se le forze dell'ordine riscontrano lo stesso problema per la seconda volta possono infatti chiudere il locale per 5 giorni; è quello che è successo al Martinez di piazza Bologna. 

 
 

 

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