Roma, scultura di Jago contro il razzismo distrutta dai vandali. L'artista: «Mi dispiace per la Capitale»

La scultura rappresenta una migrante distesa su un fianco e, come altre opere dell'artista, lancia un forte messaggio contro il razzismo

Roma, scultura di Jago contro il razzismo distrutta dai vandali. «Rimossa dal ponte di Castel Sant'Angelo»
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Sabato 8 Ottobre 2022, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 20:27

L'opera dello scultore Jago collocata lo scorso mese di agosto sul Ponte degli Angeli, davanti a Castel Sant'Angelo, è stata gravemente danneggiata nella notte. Lo dichiara in una nota Giulia Silvia Ghia, Assessore alla sicurezza della Giunta del I Municipio presieduta da Lorenza Bonaccorsi: «Due giorni fa, nel corso della notte, l’opera in marmo del famoso scultore Jago, dal titolo “Sono pronto al flagello”, collocata nel mese di agosto sul Ponte degli Angeli e da subito divenuta meta di attrazione turistica, è stata deturpata e devastata in maniera davvero importante». La scultura rappresenta una migrante distesa su un fianco e, come altre opere di Jago, lancia un forte messaggio contro il razzismo.

Roma, scultura di Jago al Ponte degli Angeli vandalizzata

L'assessore spiega: «A differenza di altri sfregi subiti in passato  - varie dita, una mano e poi un braccio - questa volta la scultura è stata deturpata in maniera da comprometterne la permanenza in un luogo pubblico, poiché la mancanza della parte inferiore delle gambe l’ha resa tagliente e pericolosa anche per coloro che l’avrebbero solo sfiorata.

Vista la situazione creatasi, la Polizia municipale ha deciso di portarla via, prendendosene cura finché con l’artista non si deciderà il da farsi». 

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«Anche questa volta dobbiamo constatare che siamo costretti a privare la città e coloro che la visitano di un’opera d’arte già entrata nei cuori dei moltissimi che l’hanno potuta ammirare dal vivo. Faremo di tutto per rintracciare gli incivili che hanno commesso lo sfregio, che verranno duramente perseguiti anche grazie alle nuove norme che tutelano i beni culturali», conclude Ghia.

 

Jago: «Mi dispiace per Roma»

«Mi dispiace per Roma». Così lo scultore Jago ha commentato la deturpazione della sua opera che da agosto era collocata sul ponte degli Angeli a Castel Sant'Angelo. «L'hanno buttata di sotto» aggiunge. E poi ironizza: «Comunque il titolo dell'opera era "sono pronto al flagello", quindi sapevo che sarebbe successo».

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