Il fascicolo Stadio/Ipa, il caso delle nomine I pm: 2 anni di condanna per il socio di Lanzalone

Il fascicolo Stadio/Ipa, il caso delle nomine I pm: 2 anni di condanna per il socio di Lanzalone
di Michela Allegri
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Sabato 21 Settembre 2019, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 12:02
Stadio della Roma, primo atto. Arriva a un passo dalla sentenza il processo a carico di Luciano Costantini, il socio del sindaco ombra della Capitale, l'avvocato genovese Luca Lanzalone: rischia una condanna a due anni di reclusione con le accuse di corruzione e traffico di influenze illecite. Finito sul banco degli imputati insieme a Lanzalone e al commissario straordinario dell'Ipa, la cassa di previdenza dei dipendenti del Campidoglio, Fabio Serini, è l'unico dei tre ad avere scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena. Ieri, a suo carico, le pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli hanno chiesto la condanna. La sentenza è prevista il 20 dicembre.

Per l'accusa, mentre tramava alle spalle della sindaca Raggi per agevolare l'imprenditore Luca Parnasi nella realizzazione dello Stadio della Roma a Tor di Valle, Lanzalone, insieme a Costantini, avrebbe ottenuto almeno due incarichi professionali da Serini come contropartita per un favore: intercedere con la sindaca Virginia Raggi per fare ottenere al commissario la proroga dell'incarico. I fatti contestati vanno dal maggio 2017 al maggio 2018. Nonostante l'inchiesta, lo scorso giugno Serini è stato confermato alla guida dell'Ipa proprio dalla Raggi. Conosceva Lanzalone e Costantini da tempo: avevano lavorato insieme a Livorno. Il primo, infatti, era stato nominato commissario giudiziale per il concordato preventivo della municipalizzata toscana dei rifiuti. Lo studio dei secondi, invece, era stato incaricato dal Comune di Livorno dell'assistenza proprio nella procedura di concordato.

IL SINDACO OMBRA
Per l'accusa, i soci avrebbero favorito Serini in cambio di incarichi. D'altronde, il potere raggiunto da Lanzalone all'interno del Campidoglio, prima dell'esplosione dell'inchiesta - nel giugno 2018 l'avvocato era finito ai domiciliari - era cresciuto in modo esponenziale. Oggi è uno degli imputati eccellenti del processo Tor di Valle, ma all'epoca era il super consulente del Comune di Roma, ingaggiato senza contratto dalla sindaca Raggi, ma incaricato di seguire tutte le questioni più delicate. Una su tutte: il dossier sullo stadio. Un incarico che l'avvocato genovese portava avanti su binari paralleli: mentre lavorava per il Campidoglio avrebbe anche agevolato Parnasi, che con la sua società Eurnova avrebbe dovuto costruire l'impianto sportivo. Il costruttore, ora a processo per associazione a delinquere insieme ai suoi dipendenti e a politici e funzionari capitolini che teneva a libro paga, avrebbe ricambiato il favore con lucrosi incarichi assegnati allo studio Lanzalone & partners. L'avvocato genovese è ancora ai domiciliari. Per lui, per il socio e per Serini la procura ha ottenuto il giudizio immediato, saltando la fase dell'udienza preliminare.
 
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