Quattordicenne investito a Roma, il ragazzo che l'ha travolto sotto choc: «Non andavo veloce»

Mattia investito a Roma, il ragazzo che l'ha travolto sotto choc: «Non andavo veloce»
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 09:47

ROMA Federico ha i capelli scuri e lo sguardo sconvolto. Sulla maglietta che indossa ci sono alcune macchie di sangue che il passare delle ore ha fatto seccare. Piange e si dispera quando capisce che quel ragazzino che ha investito è morto sul colpo. «Non correvo, non andavo veloce» le uniche parole che è riuscito a dire agli agenti della Municipale e a suo padre Gianni quando l'uomo, non appena ricevuta la telefonata del figlio che lo informava disperato di quanto accaduto, si è precipitato sul luogo dell'incidente a una manciata di metri dalla villetta che, con la sua impresa, sta ristrutturando.

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«Federico era uscito da poco - racconta la madre sull'uscio di casa - per andare a giocare a biliardo da alcuni amici». Una serata come tante: la cena in famiglia e poi l'annuncio: «Ciao ma' io esco ci vediamo più tardi». Ma Federico a casa ci è tornato soltanto ieri pomeriggio, ai domiciliari con l'accusa di omicidio stradale. Man mano che le parole della madre escono deboli dalla gola, gli occhi le si velano di lacrime. «È una tragedia per tutti, per due famiglie, non oso immaginare come possono sentirsi i genitori di quel ragazzo».

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Federico da un po' di mesi era tornato a vivere con i genitori, nel suo appartamento non distante vive un'amica: «È una persona buonissima, lunedì sera sono anche passata davanti all'incidente ma non avrei mai creduto possibile che fosse coinvolto Fede che è stato così gentile a mettermi a disposizione la sua casa in questi mesi di pandemia». Federico per vivere dopo il diploma all'Istituto tecnico commerciale Toscanelli di Ostia è diventato geometra e «stava studiando per acquisire ulteriori qualifiche» spiega ancora la madre. Piccoli lavori a progetto e un aiuto all'impresa di famiglia. Sempre pronto a fare di tutto: caricarsi sulle spalle secchi di vernice e attrezzi o sedersi a una scrivania e iniziare a fare i conti delle fatture.

 


«ER BUSTA»
«È un ragazzo tranquillo, di famiglia - spiegano alcuni amici che lo conoscono dai tempi della scuola - per noi era er busta quando giocavamo a calcetto, ha presente quando a calcio ti fanno passare il pallone sotto le gambe, si chiama tunnel, ecco a lui lo chiamavamo così, perché con busta intendevamo tunnel e quando giocavamo a calcetto tutto il gruppo era pronto a fargli passare il pallone in mezzo alle gambe». Non se la prendeva a male Federico per questo scherzo che era diventato abitudinario, anzi ci rideva su. Tifoso sfegatato della Roma e di Francesco Totti, appassionato di musica e di tante serie televisive a partire da Romanzo Criminale.

«Non ha mai lasciato intendere nulla di strano o di atipico», prosegue la giovane che abita nel suo appartamento. Dopo l'incidente il ragazzo è stato trasferito in stato di choc all'ospedale Grassi di Ostia e sono stati eseguiti gli esami per stabilire il tasso alcolemico e la presenza di eventuali droghe. Al ragazzo, pur risultando sobrio, è stato accertata la presenza di cannabinoidi senza però riuscire a stabilire il momento esatto dell'assunzione. Di fronte ai vigili e ai genitori, chiamati subito dopo l'incidente, ha sempre ripetuto di non aver visto il 14enne Mattia. «Non riesco a crederci. Mi dispiace», avrebbe detto con un filo di voce mentre con il padre ieri pomeriggio ha lasciato gli uffici del gruppo della polizia locale Tintoretto.
 

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