Roma, incidente tra Corso Trieste e via Nomentana: muore una donna di 38 anni

Roma, incidente a Corso Trieste: muore una donna di 38 anni in uno scontro tra moto
di Riccardo Tagliapietra
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Ottobre 2020, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 22:55

Stava tornando a casa come ogni sera. Una telefonata al marito per rassicurarlo prima di partire. Ma la vita di Serena Greco, 38 anni, mamma di due bimbi piccoli, si è fermata all’incrocio tra la Nomentana e Corso Trieste. È stata falciata da uno scooter in un incidente che ha coinvolto altri tre veicoli, tra cui una Suzuki Swift e un camioncino Piaggio. C’è anche un’auto grigia che si sarebbe allontanata subito dopo la carambola mortale che ha annientato la vita di Serena e mandato all’ospedale in gravi condizioni un altro ragazzo. Ed è su quell’auto che in queste ore si concentra l’attività investigativa.
 

LEGGI ANCHE --> Roma, auto fuori controllo in Prati finisce dentro un giardino e prende fuoco: alla guida un giovane


Sono le 16, Serena Greco è appena uscita dal lavoro, uno dei centri Caf della zona. Inforca lo scooter e prende la Nomentana verso Montesacro. All’altezza dell’incrocio con Corso Trieste viene falciata da un altro scooter, un Tmax, che spezza in due il motorino della donna. Serena viene scaraventata in aria, il suo corpo finisce sul parabrezza di un’auto che sta transitando in direzione opposta. Un ragazzo a piedi nota un’auto grigia allontanarsi verso corso Trieste, mentre lo scooter della donna finisce contro un altro camioncino che sta arrivando in direzione opposta, verso porta Pia, una trentina di metri più avanti. Il motore e la ruota posteriore si fermano dall’altra parte della carreggiata, a quasi 50 metri dal punto d’impatto. L’altro scooter striscia sull’asfalto per decine di metri e rimane immobile al centro della strada.
 

 


I primi passanti prestano soccorso. Le condizioni della donna sono critiche. Il volto del ragazzo in sella al Tmax, invece, è una maschera di sangue, ma lui è cosciente. «Come sta...?», chiede con un filo di voce a una donna che gli tiene la testa. Nessuno ha il coraggio di parlare. Arrivano le ambulanze. Gli equipaggi dei rianimatori si dividono. Il centauro viene stabilizzato e portato all’ospedale San Giovanni. Per Serena il destino è diverso. I medici la intubano. Le viene praticato il massaggio cardiaco. Serve tempo per caricarla sulla barella. L’ambulanza parte per il pronto soccorso del Policlinico, ma sarà tutto inutile.
Sulla Nomentana tuonano le maledizioni di chi ha visto morire troppa gente.

Mentre gli investigatori della squadra incidenti visionano le telecamere a caccia di quell’auto grigia. La dinamica è complessa e da chiarire. Non si capisce chi dalla Nomentana stesse svoltando verso Corso Trieste, manovra vietata in quel punto. E al vaglio della polizia municipale c’è pure la velocità del secondo scooter, che ha spezzato il telaio dell’altro mezzo come burro. Sotto choc l’automobilista che era alla guida della Suzuki, con a bordo moglie e figlia, tutti illesi, che si è visto piombare dall’alto sul parabrezza il corpo della donna. Intanto sulla Nomentana arriva Alessandro, il marito della vittima. «E Serena...», chiede. Un ufficiale dei vigili tace, si avvicina. Ed è un semplice abbraccio a gettarlo nella disperazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA