Roma. Incidente bus-tram, l’autista dell’Atac sotto choc: «È arrivato come un proiettile»

Incidente bus-tram, l’autista dell’Atac sotto choc: «È arrivato come un proiettile»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 3 Luglio 2020, 00:05

Scende dal mezzo con le sue gambe ma barcolla per lo spavento e ha bisogno di sedersi sull’asfalto per un secondo prima di iniziare a parlare: «Quel vagone me lo sono visto arrivare addosso come un proiettile». A tutto pensava Antonio (lo chiameremo così) il conducente del bus Atac - linea 85 - che ieri pomeriggio poco prima delle 17 è stato colpito all’altezza di largo del Colosseo dall’ultimo vagone del tram numero 3 proveniente da via di San Gregorio e diretto su via Labicana. È stato lui uno dei primi a parlare con i soccorritori: i vigili del fuoco arrivati sul posto non appena ricevuta notizia dello scontro e gli agenti della polizia locale - I Gruppo Trevi - che poi lo hanno ascoltato di nuovo in ospedale dov’è stato trasferito per accertamenti. «Non me l’aspettavo - ha ricostruito l’autista 35enne con diversi anni di servizio alle spalle - il tram l’avevo visto da lontano come sempre e al momento della curva quando con la coda dell’occhio mi passava accanto, mi sono trovato di fronte l’ultimo vagone». 

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Poi le urla dei pochi passeggeri a bordo «È stata una fortuna che il mezzo fosse quasi vuoto, ho frenato subito ma quel vagone è arrivato comunque addosso», ha aggiunto l’autista. E ancora il frastuono dell’impatto, i vetri dei finestrini laterali che vengono giù come fossero granelli di sabbia. Per la violenza dello scontro il bus è finito addosso alla bassa paratia in cemento che separa il senso di marcia per i veicoli dalla corsia preferenziale di via Labicana, travolgendone una parte. 

Fermo sul selciato prima che i sanitari del 118 lo trasportassero all’ospedale San Giovanni - dov’è rimasto in osservazione pur non riportando apparenti ferite di rilievo - la riflessione dell’autista sussurrata a qualche agente con le mani strette sulla testa: «Poteva essere una tragedia». A quel punto però la lucidità ha iniziato a vacillare, presumibilmente per lo spavento. Per l’impatto l’autista è caduto dal sedile e con un codice rosso (assegnato a seguito della natura del sinistro) ha varcato intorno alle 18.20 l’ingresso del vicino ospedale San Giovanni per essere poi sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. 

L’Atac ha avvitato un’indagine interna per capire com’è stato possibile che il vagone di un tram sia schizzato via, proprio come una pallottola, nel pieno centro storico di Roma a due passi dall’Anfiteatro Flavio. Nell’urto sono rimasti coinvolti anche altri veicoli, tra cui un camion merci e un Ncc ma nessuno è rimasto ferito. Il conducente del bus Atac non sa spiegarsi cosa sia accaduto e neanche il macchinista che era alla guida del tram e che pare non si sia accorto di nulla prima dell’impatto. 

A fronte di un primo sopralluogo nell’area i vigili del fuoco hanno trovato tracce sull’asfalto fuori dai binari per almeno 200 metri. Questo significherebbe che l’ultimo vagone del tram viaggiava già da un po’ fuori asse. Ma come ha fatto a uscire dai binari? Erano ostruiti e dunque il mezzo si è sollevato in parte restando attaccato perché la corsa in quel tratto era su un rettilineo e poi è schizzato via non appena imboccata la curva? Oppure il vagone non era agganciato bene alle altre parti? O ancora il gancio di congiunzione si è allentato per il deragliamento? Per rispondere con esattezza a queste domande sarà necessario aspettare la perizia tecnica sul tram - uno dei più nuovi - così come le analisi sul tratto dei binari che da Terme di Caracalla arrivano ad attraversare via Merulana. 
 

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