Incendio distrugge palestra a Centocelle: «E' doloso, ritrovate taniche di liquido infiammabile»

Incendio distrugge palestra a Centocelle: «E' doloso, ritrovate taniche di liquido infiammabile»
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Giovedì 11 Giugno 2020, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 03:52
Non c'è pace per Centocelle. Un incendio doloso, ha devastato una palestra in via Valmontone 26. Le fiamme sono divampate la scorsa notte intorno alle 3:30. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e polizia scientifica per i rilievi. Non risultano feriti. Da chiarire le cause del rogo. Si indaga sulla pista di un atto doloso. Sarebbero state ritrobvate infatti taniche di liquido infiammabile.

L'incendio è divampato in una palestra di circa 700 metri quadri in via di Valmontone 26. Al momento del rogo nell'impianto non erano presenti persone. Si sta indagando sulle cause: al vaglio degli inquirenti l'ipotesi di un atto doloso.

Due le squadre dei vigili intervenute sul posto con l'autoscala e il carro autoprotettori. Non ci sono persone coinvolte.

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Non sono tardate le reazioni politiche sul fatto. «Un incendio ha colpito un'altra attività economica di Centocelle, nel V Municipio; questa volta, dopo gli incendi dei mesi scorsi a danno della Pecora elettrica, di Cento55 e del Baraka Bistrot, a essere colpita è stata una palestra», dichiarano in una nota la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni ed il consigliere del V Municipio Stefano Veglianti. «Proprio ieri la Regione Lazio ha voluto lanciare un segnale agli abitanti del quartiere, che più volte sono scesi per le vie di Centocelle, annunciando che il locale che ha ospitato La Pecora elettrica diverrà un luogo di aggregazione dove le istituzioni e la cittadinanza si contrapporranno alla criminalità con una presenza forte e consapevole. È chiaro tuttavia che nel quartiere è in atto una trasformazione che necessità di interventi mirati per sradicare questi fenomeni e le realtà criminali che vi si celano dietro -prosegue la nota - L'emergenza coronavirus e le chiusure prolungate delle attività espongono i commercianti e le imprese a vulnerabilità maggiori, per questa ragione torniamo a chiedere che le forze di polizia e tutte le autorità preposte - assieme alla cittadinanza - lavorino su questo importante quadrante della Città prima che la »strategia della tensione« prevalga definitivamente.
Esprimiamo solidarietà ai gestori ed auspichiamo che al più presto possa esser fatta chiarezza».
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