Roma, incendiato portone Istituto Superiore Sanità: cosparso di liquido infiammabile

Roma, incendiato portone Istituto Superiore Sanità: cosparso di liquido infiammabile
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Domenica 14 Marzo 2021, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 08:05

Momenti di paura, questa sera, a Roma. Incendiato il portone d'ingresso dell'Istituto superiore di Sanità a Roma. Secondo quanto si è appreso, in serata è stato cosparso di liquido infiammabile e incendiato. I responsabili si sono dati alla fuga. Sul posto i carabinieri che indagano sull'accaduto. Il portone è stato danneggiato dalle fiamme e il fumo ha invaso l'atrio dell'istituto. I custodi sono intervenuti e hanno dato l'allarme. Alcuni dipendenti avevano da poco lasciato l'Istituto.

Le indagini

Al vaglio dei carabinieri le immagini delle telecamere della strade attorno all'Istituto superiore di sanità che potrebbero avere ripreso chi ha dato fuoco al portone di ingresso.

Al momento gli investigatori non escludono nessuna pista, dal gesto di un folle ad un atto dimostrativo. A spegnere le fiamme con un estintore in dotazione all'auto di servizio una pattuglia dei carabinieri. Compiuti i rilievi dal Nucleo Investigativo che faranno un'informativa per la Procura. I danni non sarebbero ingenti.

«L'Istituto, fin dall'inizio della pandemia, lavora incessantemente per dare il massimo sostegno scientifico alla gestione dell'emergenza nell'unico interesse di tutelare la salute di tutti i cittadini e delle nostre comunità. Continueremo perciò a servire il nostro Paese per superare insieme questa pandemia». È quanto il Presidente dell'Istituto Silvio Brusaferro e il Direttore Generale Andrea Piccioli hanno dichiarato in merito a quello che il ministro ha definito «un attacco intimidatorio» compiuto questa sera contro la sede dell'Istituto Superiore di Sanità.

Le parole del ministro

«Sono inaccettabili gli atti intimidatori contro l'Istituto Superiore di Sanità. A Silvio Brusaferro e a tutte le donne e gli uomini dell'ISS va il mio pieno sostegno e la gratitudine per il lavoro straordinario fatto ogni giorno al servizio del Paese. Il nemico è il virus. Non chi si impegna per combatterlo», scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post si Fb.

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