Roma, l'incendio a Centocelle è un caso: esplosioni, fiamme e fumo. Gualtieri: «Attacco alla Capitale»

Il fuoco partito da un parco a Centocelle, è l’ennesimo incendio in pochi giorni. Il sindaco: non ci faremo intimidire, andiamo avanti

Roma, l'incendio a Centocelle è un caso: esplosioni, fiamme e fumo. Gualtieri: «Attacco a Roma»
di Michela Allegri e Alessia Marani
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Sabato 9 Luglio 2022, 23:57 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 15:54

In via Carlo Fadda ha preso fuoco il cortile di un asilo e c’è un bambino che piange disperato. Ha paura del fumo nero che si leva nel cielo di Roma est e si vede addirittura dal centro della città, mentre i vigili del fuoco e i carabinieri hanno fatto uscire tutti quanti i residenti ai civici 131 e 133: le fiamme hanno sfiorato le case. Tutti gli altri devono barricarsi dentro, con le finestre chiuse, mentre boati ed esplosioni si susseguono: il fuoco, partito dal parco di Centocelle, ha raggiunto diversi autodemolitori su viale Palmiro Togliatti, all’altezza di via Casilina. E non si è fermato: il vento, che ieri soffiava fortissimo, ha spinto le fiamme fino a Torrespaccata. La Capitale brucia, di nuovo, e ogni volta il rogo è sempre più indomabile: forse troppo per pensare a una coincidenza. La Procura di Roma ha già aperto tre fascicoli sugli incendi che stanno devastando la città. In due casi si ipotizza il dolo: per quello che ha distrutto una parte della discarica di Malagrotta a metà giugno e per quello divampato al Parco del Pineto pochi giorni fa.

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LE IPOTESI

Ora gli inquirenti attendono una nuova informativa per decidere come procedere, ma il sindaco Roberto Gualtieri ha già chiamato il procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Michele Prestipino, che coordina i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, e anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Gli incendi che hanno colpito la città in questi ultimi giorni sono una sequenza impressionante di episodi che stanno mettendo a dura prova Roma e i romani - ha detto il primo cittadino - Stiamo monitorando costantemente la situazione e non sappiamo ancora se siano episodi di origine criminale.

Ora è il tempo dell’unità, della vicinanza alle romane e ai romani colpiti, e della determinazione a non farsi intimidire e ad andare avanti sulla strada della modernizzazione e del rilancio di Roma». L’allarme resta altissimo: ieri le fiamme hanno raggiunto i centri abitati, scatenando il panico. In via Saredo, i ragazzi del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro sono fuggiti perché si sono ritrovati il fuoco appena fuori dalle finestre.

 

IL VENTO

Nel primo pomeriggio le fiamme sono partite da alcune sterpaglie accanto alla strada e hanno raggiunto il parco di Centocelle. Sembravano domate, ma il vento le ha spinte per chilometri. Ieri soffiava verso sud-est, in direzione della Palmiro Togliatti costellata dagli autodemolitori. Saranno le indagini a stabilirlo, ma potrebbe non essere un caso: nei roghi dolosi gli autori studiano sempre la direzione del vento per mirare a bersagli precisi. I vigili del fuoco sono intervenuti con 100 uomini e 50 mezzi - dall’aeroporto di Ciampino il mezzo speciale Dragon - insieme a carabinieri, polizia e agli agenti della municipale.
Per tutto il pomeriggio la densa nuvola di fumo nero ha oscurato il cielo di Roma, raggiungendo diversi quartieri: da Cinecittà all’Appio, fino al Colosseo e al Circo Massimo, dove 70mila persone aspettavano i Maneskin.

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Mentre proseguono le inchieste, la politica si interroga sulla strana serie di incendi, iniziata con il rogo di Malagrotta, che messo in crisi il sistema di raccolta di rifiuti della Capitale. «Ormai è chiaro che Roma è aggredita dai piromani. Se si tratti di cani sciolti o di criminalità organizzata ce lo diranno gli inquirenti», afferma Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico. «Di fronte a questi fatti occorre la massima vigilanza democratica e la presenza attiva delle forze politiche e delle reti civiche sul territorio», sostiene invece il dem Roberto Morassut, che ipotizza «una azione di “terrorismo ecologico” finalizzata a contrastare la possibilità di ricondurre la politica dei rifiuti in un alveo pubblico e trasparente, creando un clima di insicurezza e paura proprio dopo l’annuncio di nuove iniziative». Il riferimento è alla decisione di realizzare un termovalorizzatore nella Capitale. Per Raffaele Ranucci, uno degli leader della lista civica per Gualtieri in Campidoglio, «non può essere tutto un caso. Temo ci sia un disegno per indebolire la città e la sua giunta».

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