Ostai, traffico di clandestini dalla Croazia: sgominata una banda

Ostai, traffico di clandestini dalla Croazia: sgominata una banda
di di Mirko Polisano
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Martedì 16 Aprile 2019, 09:57
Noleggiavano furgoni per un traffico illegale di clandestini. La banda degli oleodotti, finita in manette giovedì mattina perché responsabile di continui furti di carburante sulla Roma- Fiumicino, gestiva un giro di immigrazione irregolare facendo entrare in Italia cittadini dall’Afghanistan, Bangladesh e Pakistan. I vertici dell’organizzazione criminale li andavano a prendere in paesi come la Slovenia o la Croazia. A stroncare il vasto traffico sono state le indagini dei Carabinieri del Gruppo Ostia. I militari, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, sono riusciti a intercettare due viaggi della tratta.
A capo del sodalizio un cittadino pakistano di 25 anni. È lui che teneva le fila dell’organizzazione che operava tra la Capitale, Trieste e i paesi dell’Est Europa. Ora le indagini puntano a individuare le eventuali «ramificazioni» della holding criminale che faceva affari con la tratta di immigrati che entravano in Italia clandestinamente. I «viaggi» erano pianificati nei dettagli. I gregari dell’organizzazione prendevano a noleggio un furgone Doblò e iniziava la “spedizione”. Si partiva da Roma alla volta di Trieste fino al confine orientale e poi l’ingresso in Slovenia e Croazia. Qui, avveniva il carico dei clandestini in fuga da paesi poveri o in guerra come l’Afghanistan, dove i taliban sono ancora una minaccia per il governo di Kabul. Il «carico» avveniva di notte: in pochissimo spazio erano stipati 14 persone. Senza sedili, accatastati uno sull’altro per un tragitto lungo più di 20 ore. Tra questi anche un minore che è stato salvato dai carabinieri. Nel retro del furgone, neanche un fiato. «Sono ancora vivi, quelli?», chiede uno dei trasportatori, il tutto ripreso dalle intercettazioni ambientali agli atti del processo. In una prima circostanza, i trasportatori sono stati fermati in Croazia dalle locali forze di polizia, mentre cercavano di raggiungere il confine sloveno e successivamente Trieste, con un piccolo furgone in cui erano stati ammassati in condizione disumane 14 immigrati provenienti da Afghanistan, Bangladesh e Iran.
Agghiaccianti sono i particolari emersi anche dalle intercettazioni telefoniche, durante le quali i malviventi si interrogavano tra di loro: «Non senti nessuno che bussa dietro?». Un ulteriore viaggio invece è stato intercettato dai Carabinieri nei pressi del valico confinario di Monrupino– Fernetti vicino Trieste, con l’arresto del conducente del furgone, un cittadino pakistano di 25 anni, al cui interno erano ammassati 14 immigrati, al termine di un rocambolesco inseguimento terminato con un grave incidente stradale. In manette sono finite 14 persone, responsabili del l’ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, attraverso il confine italo-sloveno, di immigrati privi di titolo di soggiorno. La maggior parte di loro è stata associata alla casa circondariale di Regina Coeli, altri 2 si trovano già ristretti presso le case circondariali di Trieste e Cagliari, mentre gli ultimi 2 sono tutt’ora detenuti in territorio croato. Le indagini approfondite dei carabinieri del Gruppo Ostia hanno permesso di «scoperchiare» il vaso di Pandora. Ora gli inquirenti mirano a fermare altri possibili complici coinvolti nella tratta clandestina di migranti.
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