Dall’Appio al Tuscolano, voragini e bancarelle nelle vie dello shopping

Dall’Appio al Tuscolano, voragini e bancarelle nelle vie dello shopping
di Raffaella Troili
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Martedì 4 Giugno 2019, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 13:06

Due parallele che si snobbano, il che fa un po' ridere, eppure così vicine, Appia e Tuscolana. Siamo in VII Municipio, che nell'insieme ha un'estensione pari alla città di Firenze e l'elenco dei quartieri supera la ventina. Il trait d'union è il senso di abbandono crescente. La chiamano fusione a freddo quella che ha unito gli ex Municipi IX e X, il primo a ridosso del centro e sempre più preda della decadenza dei servizi, l'altro più decentrato e spesso privo proprio di servizi. Un territorio popoloso e sfaccettato. «La fusione a freddo non ha cambiato né in meglio né in peggio il Tuscolano - spiega Maurizio Battisti coordinatore della comunità territoriale del VII - mentre è stato l'Appio con i suoi quartieri storici a risentirne in termini di servizi, riguardi, decoro».

IL QUARTIERE CHE SPROFONDA
Non buche ma voragini. Trenta in 3 anni. Il problema è serio, se ne aprono un paio al giorno, a volte. Restano recintate per anni, spesso. Il quartiere che sprofonda ha all'attivo nuove crepe nell'asfalto oltre alla famosa auto mangiata dalla strada l'anno scorso in Circonvallazione Appia. Resta off limits via del Mandrione chiusa al transito per una complessa voragine. Marciapiedi sconnessi e malandati, rifiuti erba alta, verde abbandonato. Problemi comuni ad altri Municipi ma che peccato: «Villa Lazzaroni è irriconoscibile, versa nel degrado più totale come un po' tutti gli spazi verdi, ora sono comparse anche le siringhe vicino alla scuola, il parco della Caffarella sopravvive solo grazie al suo Comitato», mamme e associazioni di zona organizzano pulizie straordinarie ma non basta. «Portare i bambini al parco è desolante», spiega Eleonora Tonnicodi, tre figli, che ne sente tante nel suo Caf di zona. Spesso spuntano siringhe, abbandono chiama abbandono, anche i padroni dei cani contribuiscono al degrado.

Lungo le due arterie i marciapiedi sono costellati di bancarelle invadenti, si è riusciti a dislocarle dalla Tuscolana, sono rimaste sull'Appia anche davanti allo storico cinema Maestoso, chiuso e dal futuro incerto. La sgangherata metro A rende difficili gli spostamenti in quartieri che erano di fatto collegati bene. «Le recinzioni comparse prima di Pasqua intorno ai pini abbandonati spazientiscono gli abitanti di largo Pannonia - ecco Claudio Ferranti, proprietario di una tappezzeria, una delle 3 botteghe storiche rimaste - i lavori del Pup non sono mai finiti a via Imera per una buca storica a piazza Epiro. Altro problema è la delinquenza notturna, i vandalismi, c'è poco controllo».

Chiuso perché pericolante il parcheggio multipiano di via Magna Grecia opera di Riccardo Morandi, il traffico è importante come pure il problema parcheggi. Delle 3 biblioteche ne è rimasta una, lo spostamento del Mercato Alberone nel centro commerciale Happio è lento come le lumache che arredano lo stesso centro. «Con un nuovo appalto abbiamo garantito il verde scolastico e le aree del municipio - spiega la presidente del municipio Monica Lozzi - sta per partire la riqualificazione di 7 parchi ma le criticità riguardano le potature». Sulla Tuscolana c'è poi il problema della ciclabile che si allaga. «La beffa - dice Cesare Longo, un abitante - è che come le fermate metro della zona si allaga per colpa delle caditoie dei marciapiedi». Anche qui si aspettano i lavori del Comune di Roma. 

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