Covid a Roma, i divieti fermano le auto: a casa 4 romani su dieci

Covid a Roma, i divieti fermano le auto: a casa 4 romani su dieci
di Flaminia Savelli
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Mercoledì 18 Novembre 2020, 08:55

I romani a casa per il rispetto delle ultime rigide regole sanitarie. Con le strade che, ordinanza dopo ordinanza, si svuotano. E non c'è solo il colpo d'occhio a confermare quanto il volume di macchine e moto sia diminuito dal Lungotevere alla Colombo fino alla Prenestina. Ci sono anche i dati, scientifici e ufficiali, dell'Agenzia Mobilità e della Regione. Raccolti settimana dopo settimana attraverso le telecamere piazzate sulle vie di collegamento, arterie trafficatissime prima della pandemia. La prima settimana di settembre, dopo l'allentamento delle misure di contenimento e con la curva del contagio all'epoca ancora piatta, i romani erano tornati a spostarsi come prima, segnando addirittura un aumento dell'1%. Ma il volume di traffico ha iniziato poi lentamente a calare: nella settimana del 14 settembre era il 2% in meno. Fino a quella del 28, che ha segnato il 5% in meno. Una percentuale che però si è allargata dopo le ultime ordinanze regionali stabilite in scia all'impennata di casi registrata dalla prima settimana di ottobre. Con un bilancio, sul traffico urbano, che oggi si attesta, secondo gli uffici competenti regionali, al «40% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019».

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LE ORDINANZE
«A settembre con la riapertura delle scuole la variazione sul traffico è stata quasi impercettibile- confermano gli uffici della Mobilità- ma già dalla prima settimana di ottobre le strade hanno iniziato a svuotarsi». Infatti, a ogni ordinanza, una fetta di città è rimasta a casa. Perché i romani, va sottolineato, si sono dimostrati disciplinati e attenti. Come dimostrano pure controlli e accertamenti: durante l'ultimo fine settimana su 500 auto fermate durante il coprifuoco, solo in 10 sono stati sanzionati perché sorpresi a circolare «senza giustificato motivo».

I primi cali significativi si sono registrati la prima settimana di ottobre con la disposizione sull'obbligo di mascherine all'aperto. Che ha prodotto il 6% di auto in meno in circolazione. La settimana successiva, con lo stop agli sport di contatto amatoriali, la raccomandazione a non invitare per le cene a casa più di 6 persone e con i «contingentamenti a bar e ristoranti», la percentuale è scesa ancora all'11%. Ancora un'ordinanza, una manciata di giorni dopo, annunciava la didattica a distanza per il 75% degli studenti delle classi superiori, poi le prime regole sugli spostamenti notturni hanno fatto crollare i veicoli in circolazione del 23% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Fino alle ultime disposizioni sanitarie che hanno imposto la chiusura totale delle palestre mentre per bar e ristoranti lo stop è alle 18. Stretta che ha prodotto un ulteriore calo per il traffico, in contrazione del 26%.

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LO STUDIO
«Restano invece invariati i numeri sugli accessi nella Capitale: le strade in ingresso registrano quasi le stesse cifre dello scorso anno, un dato che stiamo studiano ancora» spiegano i tecnici. In sostanza sulle vie consolari - come Flaminia, Salaria, Tiburtina e Appia in direzione Roma - il traffico è rimasto perlopiù lo stesso.
I PRECEDENTI
La città vuota con le strade semi deserte, è una conseguenza già registrata, ancora più marcatamente, lo scorso marzo dopo lo scoppio della pandemia. Uno dei primi effetti del lockdown, tra smart working e scuole chiuse. Così era stato segnalato, il primo e inevitabile, azzeramento del traffico urbano. Però con delle variazioni, seppur minime già dal mese successivo. Anche in quel caso, i dati erano arrivati dal monitoraggio delle grandi strade. Via Cristoforo Colombo, via Tuscolana (da piazzale Cinecittà ad Arco di Travertino), via Prenestina, viale Marconi e viale Palmiro Togliatti. Ma se il 6 aprile si contava una contrazione del 78% sul traffico veicolare privato una settimana dopo, ovvero il 14 aprile, il dato si attestava al -74%. Un aumento che aveva fatto scattare maggiori controlli. E che vigili urbani e polizia stradale avevano poi spiegato. Il 4% dei romani, aveva azzardato una gita fuori porta in occasione delle festività pasquali.

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