I contagiati salgono a 2.295 ma l'aumento è sotto al 10%
Nuovo picco nei centri anziani

Covid Hospital a Tor Vergata
di Alessia Marani
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Sabato 28 Marzo 2020, 13:31
Il numero dei contagiati da coronavirus a Roma e nel Lazio sale ancora ma un terzo dei nuovi casi trova origine nei cluster circoscritti alle case di riposo. Il bollettino quotidiano della Regione Lazio, ascoltate tutte la aziende ospedaliere e le Asl, parla di 199 nuovi casi (giovedì erano 195) e, purtroppo, anche di altri 12 decessi. In totale i casi positivi attualmente riscontrati superano il tetto delle duemila unità, raggiungendo quota 2013 (2295 i casi totali esaminati a oggi), 992 sono ricoverati, 126 sono curati nelle terapie intensive, 895 si trovano in isolamento domiciliare, 118 le persone morte con il Covid-19. Poco più di settemila persone escono, nel frattempo, dal regime di sorveglianza domiciliare. Guarito e dimesso anche un bambino dal Bambino Gesù.
«Registriamo - ha commentano l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D' Amato, dopo il briefing con i direttori generali - un trend in leggero calo e per la prima volta sotto il 10% ovvero al 9,5%. Sono in totale 68 i casi che fanno riferimento alle case di riposo circa un terzo del totale e si confermano dunque situazioni sulle quali mantenere altissima l'attenzione».
L'assessore ha avviato una serie di verifiche interne nelle case di riposo, anche con l'intervento dei prefetti. Dei 30 nuovi casi positivi annoverati ieri dalla Asl Roma 3, ben 18 sono riferibili a un focolaio all'interno della Rsa Villa Giulia in via delle Vigne, al Portuense. Intanto, continuano ad aumentare i guariti che nelle ultime 24 ore sono saliti di 9 unità arrivando a 164 totali». Il sistema sanitario regionale prosegue, nel frattempo, con il rafforzamento della rete ospedaliera, con l'apertura di nuovi reparti e posti letto. A oggi sono state fatte, inoltre, 811 assunzioni, di cui 329 medici, 378 infermieri e il restante composto da altre professioni sanitarie. I lavori di riconversione dei reparti fervono in tutti i nosocomi: dal San Filippo Neri al Marchiafava del San Camillo. E' partito il Covid Hospital di Tor Vergata e da ieri è nella rete anche l'ospedale Israelitico. Riguardo ai tamponi, c'è preoccupazione per il reperimento dei reagenti. Dopo l'escalation mondiale dei contagiati (si pensi che solo negli Usa da zero si è passati in una settimana a 80mila positivi) c'è un problema di «accaparramento» e quindi di fornitura. Il Lazio è la quarta regione italiana per numero di tamponi: ne sono stati effettuati oltre 22 mila. «Adesso l'allarme riguarda le forniture dei kit di estrazione Rna e Dna da parte delle società fornitrici, vi è un accaparramento a livello mondiale», comunicava ieri con una nota l'Unità di Crisi Covid-19 della Regione.
La nuova app della Regione LazioDrCovid in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, ha già registrato oltre 68 mila utenti che hanno scaricato l'applicazione e 1.800 medici di famiglia e 230 pediatri di libera scelta collegati. Per quanto riguarda i Dpi dispositivi di protezione individuale - da ieri sono in distribuzione presso le strutture sanitarie 200 mila mascherine chirurgiche, 1.000 mascherine Ffp2 e 1.000 mascherine Ffp3, 1.000 maschere con visiera, oltre 10 mila calzari, 5.000 guanti e 1.000 occhiali. Protezioni indispensabili per chi lavora in ospedali e studi medici. Ieri l'Ordine dei medici contava 112 camici bianchi contagiati nel Lazio, di cui 97 a Roma, 7 a Latina, 6 a Viterbo e 2 a Frosinone. «Cinque sono ricoverati e 107 in isolamento domiciliare», afferma il presidente Antonio Magi. «Non si può abbassare la guardia, vanno protetti tutti gli operatori sanitari per tutelare l'intera comunità».
Da ieri c'è molta apprensione al Cto della Garbatella dove un prete era stato al pronto soccorso per una questione ortopedica, ma poi ricoverato per polmonite. Il primo tampone, subito fatto, era risultato negativo. Portato in reparto e intubato, al secondo tampone l'esito è stato, però, positivo. Da oggi verranno fatti i tamponi al personale venuto in contatto con lui e gli ambienti dovranno essere sanificati. Mentre una dipendente del Dipartimento Ambiente del Campidoglio è risultata positiva, era assente dal lavoro dal 12 marzo, i locali saranno sanificati. Insomma, su Roma e provincia i contagiati sono 120 in più (da 1.327 a 1.447), 79 nelle altre province. Escludendo i cluster delle case di riposo il trend scenderebbe al 6,5% di crescita. Considerato che l'andamento percentuale dei contagi giornalieri era al 45% il 13 marzo e al 22% il 20 marzo, i dati rincuorano. Ma dietro ai numeri ci sono le persone. Altre 12 sono venute a mancare: due uomini di 60 e 63 anni con patologie pregresse alla Asl Roma 4; una donna di 84 anni all'Umberto I; quattro uomini di 74, 60, 85 e 79 anni, al policlinico di Tor Vergata; un uomo di 72 anni, una donna di 85 anni e una donna di 59 anni all'ospedale di Frosinone e uomo di 68 a Cassino; a Rieti una 73enne con patologie preesistenti.
 
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