Le camere degli hotel romani costano soltanto rispetto al mese di agosto il 30 per cento in più. Con gli albergatori che registrano incassi (per quanto poi assorbiti dal caro bollette) maggiori del 12 per cento se confrontati con quelli dei migliori mesi del 2019. Cioè prima del Covid. Parallelamente nelle boutique dei grandi marchi del Tridente si stima, nell’ultimo trimestre, una crescita del 25 per cento del fatturato. Anche in questo caso l’impennata delle bollette non aiuta. Ma al di là dei numeri, nota Roberto Necci, vicepresidente della Federalberghi capitolina con delega all’ufficio studi, «la tendenza che più ci rassicura per il futuro è il ritorno a Roma dei turisti ricchi, quelli con maggiore capacità di spesa». Americani e - nonostante le restrizioni ai cieli imposti dalla pandemia e dalla guerra russo ucraina - in numero minore arabi, coreani e cinesi, in attesa - per motivi diversi - di russi e giapponesi. «Tutta gente che ama il lusso e che ha possibilità di spendere in media al giorno fino a 500 euro in più degli altri turisti stranieri per lo shopping, i ristoranti e i divertimenti».
I NUMERI
Per capire il cambiamento, però, sono necessari i numeri: «A settembre - spiega Necci - l’88 per cento delle camere degli hotel è stato occupato. E i volumi sembrano confermati anche nei prossimi mesi. Soprattutto su 1,1 milioni di turisti stranieri, circa 700mila hanno un’alta capacità di spesa». Gianni Battistoni, presidente dell’associazione di Via Condotti e uno dei principali nomi della moda in Italia, dal suo osservatorio privilegiato nota: «C’è ancora molto da fare, ma rispetto a qualche mese fa ci sono meno “fagottari”. Confrontandomi con altri operatori, store manager o direttori d’albergo, registriamo anche noi un aumento di turisti con maggiore classe ed eleganza.
Roma, negli ultimi anni, non è mai stata una meta amata dai turisti d’alta gamma: al netto di monumenti e bellezze naturalistiche incomparabili, ha sempre scontato il traffico e le poche infrastrutture, una minore qualità del leisure (ristoranti in testa), per non parlare degli hotel, spesso con camera anguste. Ma le cose stanno cambiando: lo scalo di Fiumicino è saldamente in testa alle classifiche per il servizio offerto, dopo il Covid sono stati rafforzati i collegamenti da e per l’America, la Corea o il Medioriente e si stanno affacciando i marchi internazionali alberghieri. Poi si rivedono i grandi eventi. Nota l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato: «Roma è tornata a essere la prima città per la concertistica, con 500mila biglietti in più rispetto a Milano. Ed è meta dei principali match sportivi europei. Senza dimenticare il ritorno dell’alta moda con le più importanti maison come Valentino, che ha sfilato a piazza di Spagna. Questo favorisce un’ulteriore importante attrattiva della nostra città, ma in una chiave più moderna».