Guidonia, la Giunta M5S fa “melina”: si teme l'arrivo di rifiuti di Roma come ad Albano

Il sindaco di Guidonia, Barbet, terza città del Lazio per popolazione
di Elena Ceravolo
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Domenica 12 Settembre 2021, 12:44

Braccio di ferro a Guidonia sulle mini-discariche in via dell’Inviolata, che ora costituiscono, paradossalmente, l’unico ostacolo al riavvio del trattamento dei rifiuti del Tmb, autorizzato ma osteggiato dal Comune a guida Cinque Stelle. Il gestore dell’impianto, la Ambiente Guidonia Srl, ha avuto il via libera dal Tar a sgomberare i cumuli di spazzatura per rendere la strada percorribile sulla scorta di una convenzione con la Città Metropolitana guidata da Virginia Raggi, pure lei pentastellata. Ma il sindaco, Barbet, fiutato il pericolo, cerca di allungare i tempi: ha diffidato Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana, e la società privata a rimuovere i cumuli di immondizia e a farlo «solo dopo un’attenta programmazione». Ripulire tutto potrebbe facilitare la riapertura del Tmb.

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C'è un totale capovolgimento dello scenraio sulla "scacchiera".

Il Comune per impedire la messa in esercizio dell’impianto, ora con tutte le carte in regola per ripartire, terminato otto anni fa, aveva giocato la carta di un’ordinanza, imponendo la chiusura della strada proprio per la massiccia presenza di mini-discariche. Ma l’indirizzo dei giudici amministrativi modifica la “partita” che diventa quasi un gioco di scacchi. Se le discariche vanno ripulite come chiedono i giudici, la via verso l'Inviolata, al termine della quale c'èil Tm, sarebbe di nuovo percorribile e quindi nulla impedirebbe più un teorico arrivo di rifiuti da Roma come è successo per Albano.

«Per la tutela dell’ambiente – scrive ora Barbet in una diffida alla Città Metropolitana, basata a Roma a Palazzo Valentini, guidata dalla collega di partito Virginia Raggi, e alla società Ambiente Guidonia - serve un piano di caratterizzazione dei materiali, al fine di agire in maniera corretta con la bonifica». «Questo – aggiunge - perché dobbiamo assicurare sicurezza sia per i cittadini che per i lavoratori e che non ci sia solo l’intento di liberare la strada per far rientrare in funzione il Tmb. Noi restiamo contrari all’ipotesi».

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Paradossalmente il sindaco, emettendo la vecchia ordinanza di chiusura della strada, aveva puntato il dito sulla Città Metropolitana guidata dalla Raggi: «Non ha provveduto alla rimozione e alla bonifica dell’area nonostante numerose sollecitazioni», diceva. Ora il pronunciamento dei magistrati modifica gli equilibri e probabilmente l'amministrazione non sa più bene cosa fare. «La bonifica della strada per l’Inviolata è una priorità - dice ora Arianna Cacioni (Lega) - Ma non può essere “usata” come strumento contro il Tmb, che è una cosa distinta». Le associazioni di Guidonia e Fonte Nuova non vogliono la riapertura del Tmb e della discarica. La portavoce Donatella Ibba ricorda che c’è un vincolo sull’area dal Ministero dei Beni Culturali.

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