Più tardi il ragazzino, una promessa del calcio giovanile, ha scaricato sui social tutta la sua rabbia: «Sono fiero di essere italo-congolese, di essere nero. Anche se non è la prima volta e non sarà l'ultima che mi succedono queste cose resto fiero di me e mi servirà per il futuro. #norazzismo». Il tam tam si è scatenato via internet e sui social il ragazzino è stato sommerso da messaggi di solidarietà da parte di coetanei di varie squadre della capitale, segnale che fa ben sperare. Il presidente della società, l'ex centrocampista della Nazionale, Alberto Aquilani ha chiamato il ragazzino: «Per capire come stava, tranquillizzarlo. Incontrerò la famiglia. È il male di questa società. Se succede in serie A figuriamoci se non accade in un campo di periferia. Domani mi farò spiegare meglio l'accaduto, poi chiederò un segnale forte nei prossimi giorni. So che l'autore delle offese è stato solo sostituito, mi auguro che l'arbitro abbia messo agli atti qualcosa. C'è gente ignorante, che sottolinea la diversità quando non esiste».
«MI SONO ARRABBIATO TANTO»
Il razzismo lo conosce, ma nonostante la giovane età, il ragazzino di Montesacro ha la lungimiranza di dire che in azione quel difensore l'ha offeso «solo perché aveva paura. Mi sono arrabbiato tanto, credo che il Villalba prenderà provvedimenti». Fanno ben sperare i messaggi che ha ricevuto la giovane promessa del calcio di Montesacro da parte dei piccoli calciatori di tutta Roma. «Fra' te devono riprova' a prenne in giro»; «Sei uno dei capocannonieri dei 2005, non ascoltarli»; «Sei un ragazzo molto forte ed educato: i veri giocatori quando sono offesi se ne fregano»; «Rispondigli: io sarò nato bruciato tu sei nato fuso». Anche un «#sebeccamoalritorno» che non promette bene.
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