A Guidonia chiudono le delegazioni periferiche del Comune, cittadini in rivolta

La protesta dei cittadini al Comune di Guidonia
di di Elena Ceravolo
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Venerdì 14 Giugno 2019, 12:07
«No alla chiusura delle delegazioni, rispetto per i cittadini». Hanno assediato il Comune, ieri mattina, gli abitanti delle circoscrizioni di Guidonia per chiedere subito soluzioni contro lo stop agli uffici comunali decentrati, che rischiano di sparire dopo cinquant’anni di attività per una gravissima carenza di personale. Motivo per cui molte delle sedi dove fare i documenti, di fatto, rimangono già spesso “fuori servizio”. Portabandiera della mobilitazione i comitati di Villanova e Montecelio. «È l’ultimo colpo al borgo – dice Filippo Silvi – Diciamo basta, perché l’amministrazione M5S aveva promesso di farne il salotto della città. E invece ci ritroviamo tutto chiuso: il teatro, la biblioteca, i giardini pubblici. Persino la tradizione della sagra delle pinciarelle si è interrotta lo scorso anno. Per non parlare del degrado. Ora ci ritroviamo una delibera di giunta, la numero 47, in cui la delegazione di Montecelio non esiste più e quella di Colleverde ha un punto interrogativo. Chiediamo la modifica o la revoca di quell’atto».

La manifestazione di ieri è stata anche un grido di allarme dei quartieri che si sentono sempre più abbandonati e sempre più lontani dal centro. «Il territorio – ha sottolineato Fabrizio Pirro – soffre di una disattenzione totale e, dopo due anni, i segni si vedono. Arriviamo alla chiusura dell’unico collegamento rimasto con il Comune». Stesso allarme lanciato da Villanova. Il sindaco Michel Barbet (M5S), alla fine, è sceso in piazza per parlare con i manifestanti.

«Lavoriamo per trovare soluzioni perché non c’è nessuna intenzione di chiudere – ha ribattuto il primo cittadino –. La delibera segnalata aveva errori perché ci è finito dentro un documento di lavoro e sarà subito corretta. So benissimo che non stiamo dando i servizi che meritano i cittadini. Ma ci sono paletti, dovuti al piano di rientro dei vecchi debiti, che ci costringono a poche assunzioni».

Barbet punta tutto sul personale in arrivo a seguito di una procedura di mobilità, cioè personale che chiederà di venire a Guidonia da altri enti: «Tra fine luglio e inizio agosto abbiamo previsto 18 unità in più. Una parte sarà destinata ad Anagrafe e Stato Civile in maniera da turare le falle e garantire le sedi periferiche». Ma l’altolà sul degrado generale è stato mandato: «La città è abbandonata – è l’appello di Angela Stracci, di Collefiorito – Oggi siamo solo una piccola parte di quelli che verranno a protestare se Guidonia non riparte». Mobilitata anche l’opposizione. «Non ci sono state risposte chiare – commenta il capogruppo Pd, Paola De Dominicis – Pretenderemo di conoscere nel dettaglio le soluzioni da mettere in campo per evitare la chiusura delle delegazioni. Non c’è spazio per le ambiguità. Siamo pronti a fare le nostre proposte perché parliamo di servizi essenziali, che non possiamo perdere». Sulla stessa lunghezza d’onda il Polo civico: «Vigileremo – dice Mauro De Santis – e siamo pronti ad iniziative forti al fianco dei cittadini».
 
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