Vacanze nel Lazio sold-out: paura viaggi all’estero, le case-vacanza sul litorale

Il mare locale in crescita da due anni, fermi anche gli arrivi di turisti stranieri: cancellato il 20% delle prenotazioni

La guerra cambia le vacanze: niente viaggi, litorale sold out
di Fabio Rossi
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Sabato 19 Marzo 2022, 22:51 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 11:01

Il “sold out” estivo delle case per le vacanze sul litorale laziale, quest’anno, è arrivato ancor prima dell’inizio della primavera. Da Santa Marinella a Gaeta, passando per le località più gettonate dai romani, il panorama degli appartamenti in affitto per agosto (ma anche in misura minore per luglio) è più o meno lo stesso. Pochissime disponibilità rimaste (e a questo proposito occhio alle possibili truffe sul web) e prezzi alle stelle, in molti casi anche raddoppiati rispetto a tre anni fa: l’ultima estate “normale” prima del Covid. Situazione simile per gli stabilimenti balneari, dove è difficile trovare ancora ombrelloni liberi, per i periodi più caldi, sulle spiagge del Lazio. Un trend che, per il momento, non riguarda le strutture ricettive tradizionali - dagli alberghi ai villaggi turistici - che invece hanno ancora un numero prenotazioni per l’estate inferiori alla media abitualmente raggiunta a marzo.

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LE CAUSE

A spiegare questo trend c’è una somma di motivi: l’incertezza per gli sviluppi della guerra in Ucraina, che scoraggia molti ad andare all’estero, e gli strascichi della pandemia. «Il fenomeno dell’incremento delle case in affitto va avanti da un paio d’anni, per i timori di restrizioni e contagi da Covid - sottolinea Stefano Corbari, presidente regionale della Fiepet, la Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici - Ma ora la pandemia fa meno paura: quello che spinge molte persone a restare vicino a casa sono i dubbi sull’andamento degli eventi bellici». Non solo: «Sono sempre di più i proprietari di case al mare che decidono di utilizzarle personalmente invece di darle in affitto, diminuendo così le disponibilità sul mercato, di fronte a un aumento delle richieste», spiega Cinzia Renzi, presidente di Assoviaggi Lazio, la sigla aderente a Confesercenti che riunisce 1.900 tra agenzie e tour operator tra la Capitale e il resto della regione.

Una situazione, sostiene Renzi, dovuta anche «alla difficile situazione economica, con molte famiglie che preferiscono restare vicino casa, nelle abitazioni di famiglia, o comunque non possono spendere le cifre necessarie per trascorrere periodi lunghi in alberghi o altre strutture turistiche».

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LA TENDENZA

Se le case vanno a ruba, peraltro, gli alberghi sono ancora in stallo. «Siamo sotto la media abituale - conferma Corbari - Anche gli stranieri sono in fase di attesa: al momento registriamo un 20 per cento di prenotazioni cancellate, ma dovremo vedere cosa succederà nelle prossime settimane». Nel settore turistico c’è un «cauto ottimismo» sulla ripresa generale, osserva ancora il leader della Fiepet nel Lazio, anche se quest’anno si andrà avanti con la tendenza in atto: «privilegiare le case di prossimità, soprattutto all’interno della propria regione».

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