Green pass Lazio, il piano: più controlli su sagre e stabilimenti al mare

Lazio, il piano green pass: più controlli su sagre e stabilimenti al mare
di Alessia Marani
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Martedì 10 Agosto 2021, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 10:35

Stabilimenti balneari, spettacoli all’aperto, sagre ed eventi durante le feste patronali: si profila la stretta dei controlli sui green pass per il week-end di Ferragosto, quando gli arenili del litorale romano, ma anche i tanti paesi della cintura metropolitana - Castelli Romani in testa - si riempiranno di visitatori mordi e fuggi e di villeggianti. Il piano va di pari passo con quello già messo in piedi per i “pattuglioni” anti-assembramento e per le verifiche del rispetto delle norme amministrative e delle disposizioni di prevenzione del Covid-19, dalla Questura, dai comandi locali dell’Arma e dalle squadre delle Polizie locali. Il premier Mario Draghi, del resto, dopo una partenza “soft” dei controlli lunedì aveva ribadito che «sanzioni e multe sono previste e verranno comminate». 

Green pass, il Viminale: i locali sono autorizzati a controllare i documenti

Come funzionano i controlli

Il contesto, tuttavia, nelle prime battute, si è mostrato poco chiaro e nel Lazio si è verificata pure l’incognita del blocco del sistema informatico regionale che ha ritardato in alcuni casi il download e l’acquisizione del certificato verde. Ma la partita sul green pass in questi giorni a cavallo del Ferragosto entrerà nel vivo e gli agenti, nel corso delle verifiche programmate, dovranno sincerarsi anche dell’avvenuto accertamento del green pass. Questo, ovviamente, negli spazi al chiuso delle attività di ristorazione e ricettive o nelle platee di arene all’aperto dove i posti restano contingentati.

 

Da Ladispoli a Fiumicino, da Ostia fino ad Anzio, passando per Bracciano e il lago di Castelgandolfo e Albano, occhio dunque a portarsi dietro, in tasca o in formato elettronico sullo smartphone, il certificato verde. Dissipato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ogni dubbio circa il controllo dei documenti di identità da parte degli esercenti - «non spetta a loro, devono solo chiedere il green pass, la responsabilità di dire il falso o spacciarsi per altri ricade sul singolo cittadino», questa l’indicazione dal Viminale - i controlli amministrativi implementati per il Ferragosto, dunque, accenderanno un faro anche sull’esibizione del green pass. 

In prima linea saranno chiamate soprattutto le polizie locali, ma anche finanzieri e carabinieri del Nas che hanno già iniziato a monitorare attività e impianti - anche sportivi - chiamati a recepire le disposizioni.  La priorità, tuttavia, per le forze dell’ordine resterà quella di scongiurare gli assembramenti.

Segnalata o notata la calca in un locale o in una piazza per una sagra o uno spettacolo (spazi, questi ultimi, in cui la capienza deve essere comunque limitata), gli agenti procederanno nel contempo all’accertamento del green pass di chi si trova nelle aree interne.

Dalla denuncia alla chiusura: i rischi 

Se si verrà trovati in possesso di un documento falso o di un’altra persona scatterà la denuncia. Se l’esercente avrà consentito l’ingresso a persone senza green pass, sarà multato e se recidivo il suo locale chiuso. Dal varo delle disposizioni che impongono il possesso del certificato sanitario in determinate situazioni i controlli sono stati a rilento, senza blitz a “fucili puntati” per stanare i contravventori, tanto che non sono state diramate circolari o ordinanze ad hoc specifiche sulle verifiche, né a tutti gli operatori dei caschi bianchi di Roma, per esempio, sono state caricate le applicazioni per la controverifica della idoneità del certificato.

In compenso, il Comando capitolino ha presentato ieri una flotta di droni che sarà operativa a pieno regime da settembre e che aiuterà i vigili in svariati interventi, dalla lotta ai roghi tossici alle verifiche urbanistiche, dall’abusivismo commerciale fino al contrasto degli stessi assembramenti. 
A Ferragosto, insomma, i controlli non mancheranno, ma prima di tutto, per evitare multe e inasprimenti, come ribadito dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi «l’appello è al senso di responsabilità di tutti i cittadini». 

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