Arrabbiati e stanchi, preoccupati da quello che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane con un aumento dei contagi, trainato da chi rinnega i vaccini e dice no al certificato verde. Ed è così che oltre ai virologi e agli scienziati che criticano i comportamenti dissennati di quei pochi “no vax” e “no Green pass”, anche il comparto dei pubblici esercizi, il settore del commercio alza la voce e dice basta. «Il governo punta ad inasprire le regole per il certificato verde? Ben venga qualsiasi misura che tuteli chi fa rispettare delle regole necessarie», commenta Sergio Paolantoni numero uno della Fipe Roma, la Federazione italiana pubblici esercizi.
La pensano così anche tanti esercenti del centro, dai ristoratori di Monti, Trastevere, fino a quelli di Centocelle.
Solo il settore della ristorazione ha perso miliardi di euro negli ultimi due anni, molti locali hanno chiuso, altri sono caduti nel mirino della criminalità organizzata, pronta ad investire capitali illeciti nelle acquisizioni di attività ormai allo stremo. «Deve essere istituito l’obbligo del vaccino - prosegue Paolantoni - come accade per i bambini che vanno a scuola e vengono immunizzati contro tante malattie oppure chi non si vaccina resta a casa, fine. Non possiamo tornare alle chiusure, non possiamo tornare a mettere il personale in cassa integrazione, queste persone devono assumersi la responsabilità dei danni sociali ed economici che stanno delineando».
«Sì all'obbligo»
Già l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato sabato pomeriggio ha duramente criticato il comportamento dei manifestanti del Circo Massimo - in 4 mila senza mascherina - aggiungendo: «Meglio l’obbligo vaccinale». E sulla stessa linea la maggior parte dei ristoratori e titolari dei pubblici esercizi. «I nostri dipendenti sono tutti vaccinati - conclude Paolantoni - abbiamo pagato un prezzo altissimo per la pandemia e non possiamo permetterci di tornare indietro a causa di pochi che tengono in mano le sorti di molti, ben vengano misure maggiormente restrittive contro i “no vax” e i “no Green pass”.