Crollo al Globe Theatre, gli allarmi ignorati. Studenti in visita il giorno prima: «La struttura scricchiola»

Mercoledì un'altra scolaresca in visita al teatro aveva udito rumori sospetti

Crollo al Globe Theatre, gli allarmi ignorati. Studenti in visita il giorno prima: «La struttura scricchiola»
di Tito Di Persio e Flaminia Savelli
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Sabato 24 Settembre 2022, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 15:55

Non ci sono solo le sezioni coinvolte nell'incidente di giovedì mattina. Al Gigi Proietti Globe Theatre di Villa Borghese il giorno precedente erano state infatti ospitate altre classi del liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi in provincia di Teramo. Anche loro, come i compagni, hanno assistito al Macbeth di William Shakespeare. Altri 120 giovanissimi sconvolti e impauriti per quanto avvenuto e che raccontano però di un precedente. Tra loro c'è chi avrebbe sentito degli scricchiolii. Di più: riferiscono di aver visto una squadra di tecnici sul posto per eseguire un primo controllo sulla scalinata crollata giovedì mattina e che ha trascinato nel vuoto i compagni di scuola. «Abbiamo saputo dell'incidente appena usciti di scuola dice una studentessa all'uscita del liceo Saffo ancora mi batte il cuore a pensare che la stessa cosa poteva succedere a noi. Deve essere stata per i miei amici un'esperienza terribile».

IL RACCONTO
Lei era nel gruppo della scuola arrivato a Roma mercoledì.

Poi racconta che mentre salivano la scalinata in legno del teatro hanno sentito strani scricchiolii. «Ma non ci abbiamo fatto caso aggiunge però la cosa non è passata inosservata a uno degli addetti del teatro. Dico questo, ma è quello che abbiamo pensato tutti oggi in classe (ieri, ndr), perché all'uscita c'erano i vigili del fuoco a fare dei controlli ai giunti della scala». Dunque, una squadra dei vigili del Fuoco sarebbe intervenuta una manciata di ore prima il drammatico incidente. Un precedente determinante e da accertare per ricostruire la dinamica su cui la Procura di Roma e il Campidoglio stanno eseguendo accertamenti e verifiche. Poi ci sono i genitori che a Roseto degli Abruzzi sono stati assaliti dall'ansia e dalla paura per ciò che stava accadendo a Roma.

Come il dottor Alessandrino Bonaduce, che ha vissuto in diretta il trasporto di sua figlia in ospedale. «La professoressa mi ha chiamato subito dopo il crollo per avvertirmi - dice il medico io le ho telefonato e la stavano trasportando in ambulanza all'ospedale Umberto I per medicarla. Se l'è cavata, fortunatamente, con un punto di sutura alla tibia. Poi è stata dimessa ed è andata a casa del fratello che vive a Roma. Oggi io e la madre andiamo a prenderla». «Mia figlia - prosegue - si è spaventata molto, perché era accanto ad un'altra ragazza, tirata fuori con difficoltà. Si è messa a piangere perché un chiodo gli aveva trafitto la maglia, strappato l'abito che portava e per il sangue dalla gamba. È stata davvero una brutta esperienza per lei. Però poi piano piano, con l'aiuto di un amico di un'altra classe, è riuscita a liberarsi».

 

I PRESENTI
Al momento del crollo erano presenti circa 600 persone tra studenti, professori e accompagnatori. Insieme alle sezioni del liceo classico Saffo di Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, c'erano pure gli studenti del liceo Albertelli. Dodici i ragazzi feriti e soccorsi. I primi sei sono stati dimessi giovedì notte: «All'uscita dell'ospedale c'era una volante della polizia. Gli agenti mi hanno accompagnata al pullman dove mi stavano aspettando i miei compagni. In nottata sono arrivata a casa, ora voglio solo stare con la mia famiglia e dimenticare» racconta Erika Scianitti, appena rientrata. Gli altri feriti sono stati dimessi nel corso della giornata. Mentre le due ragazze che hanno riportato ferite più serie ma non gravi, restano ricoverate al policlinico Gemelli.

Come sottolineato dal dirigente scolastico del Saffo, il professor Achille Volpini: «I docenti accompagnatori, il dirigente scolastico e il personale di segreteria, - aggiunge il preside sono stati in costante contatto telefonico per l'intero pomeriggio, fino a tarda serata dell'altro ieri, per gestire al meglio la fase dell'emergenza».
 

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