Roma, vertice sul Giubileo 2025. Ira Raggi: esclusi dal governo

Vertice sul Giubileo a Roma, ira Raggi: esclusi dal governo
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 01:22

Uno smacco non da poco per colei che vanta un rapporto diretto sia con Papa Francesco sia con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E che finisce anche per rimettere in gioco la corsa al Campidoglio. Della riunione (carbonara a suo dire) Virginia Raggi l’ha scoperto dai siti e dalle agenzie di stampa. Nella mattinata di ieri, a Palazzo Chigi, Conte ha incontrato Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, e monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, per parlare del Giubileo del 2025. Non è stata invitata, invece, la sindaca di Roma. Che non l’ha presa bene tanto da parlare di «grave sgarbo istituzionale da parte di Palazzo Chigi». 

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In sostanza, nel vertice non è stato deciso granché: le parti si vedranno a breve e nascerà una commissione paritetica tra Stato Italiano e Vaticano per organizzare l’evento, che potrebbe anche sfociare in un’agenzia per il Giubileo, sul modello di quella per l’Anno Santo del 2000.

Dove il presidente, il senatore pd Luigi Zanda, fu di fatto scelto dall’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli. Ma la questione, più che organizzativa, è politica e di levatura nazionale. «Ieri Virginia Raggi - sintetizza un parlamentare grillino - è stata sostanzialmente scaricata anche dal premier Conte. Un duro colpo dopo che Luigi Di Maio ha fatto sapere che a Roma si deve fare l’alleanza con il Pd e non guardare agli egoismi dei singoli». Di conseguenza un altro segnale che il M5S è pronto a sacrificarla per un’alleanza con il Nazareno, che non lo voterebbe mai.


Conte negli ultimi anni (sui rifiuti, sul debito di Roma fino ai progetti da finanziare con il Recovery fund) non ha mai respinto gli appelli della sindaca e lesinato aiuti a un’amministrazione che non brilla certamente per efficienza. Ma saputo dell’esclusione, l’inner circle della sindaca ha chiamato lo staff di Palazzo Chigi per ottenere una smentita all’incontro o quanto meno una motivazione sufficientemente credibile per giustificare l’assenza. Ma dal governo non è arrivata nessuna precisazione. Così il Campidoglio non ha avuto scrupoli nel diffondere una nota molto critica verso il premier. Che non a caso attacca con «stupisce che Palazzo Chigi non abbia ancora smentito le indiscrezioni dei media in merito ad una riunione istituzionale, presso la sede del Governo, per l’organizzazione del Giubileo del 2025 a Roma». Per poi aggiungere: «In base alle ricostruzioni giornalistiche, infatti, alla riunione in modo del tutto irrituale non sarebbe stato invitato alcun rappresentante di Roma Capitale. Se la notizia venisse confermata, si tratterebbe di un grave sgarbo istituzionale». Durissima la chiosa: il governo «non dovrebbe mai tener conto del colore politico di chi ha l’onore e il compito di rappresentare tutti i romani».

Per tutta la giornata il leader Vito Crimi e altri parlamentari grillini avrebbero sottolineato lo sgarbo a Palazzo Chigi. E soltanto in tarda serata, la presidenza del Consiglio ha fatto prima sapere informalmente che non era stato Giuseppe Conte a organizzare l’incontro, «ma gli è stato chiesto». Poi, è arrivata una nota, nella quale il premier auspica «il coinvolgimento del sindaco di Roma e delle altre autorità interessate». A quanto si sa, a chiedere l’incontro a Conte è stato Zingaretti, che sul Giubileo del 2025 aveva discusso anche a maggio nell’udienza privata con Papa Francesco. Il governatore è preoccupato per la scadenza vicina di un evento che può ridisegnare non solo Roma ma tutto il Lazio. Ma il suo staff smentisce veti. Fatto sta che il premier ha invitato ieri mattina Zingaretti e monsignor Fisichella, che da presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione si occupa di tutti i grandi momenti di comunione nella comunità cristiana come i Giubilei. Neppure uno strapuntino per Virginia Raggi. Racconta un esponente grillino romano: «È una voce raccolta in ambienti pd, ma mi dicono che nessuno voleva la sindaca, vuoi perché non sarà in Campidoglio nel 2025, vuoi perché non ha speso come doveva i fondi del Giubileo». Una data per la quale Raggi aveva promesso di tagliare il nastro a nuove infrastrutture oppure all’anello ferroviario.
 

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