Giovanni Casoli, morto a Roma il re della pasta all'uovo: aprì il negozio al Prenestino nel '64

Giovanni Casoli, morto a Roma il re della pasta all'uovo: aprì il negozio nel '64
di Laura Bogliolo
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Martedì 20 Luglio 2021, 07:08 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 00:59

Fino all'ultimo l'hanno visto indossare il suo camice bianco nel negozio di pasta all'uovo che aprì nel lontano 1964. «Era sempre gentile, molto umano». Anche durante il lockdown, nonostante l'età e i rischi, andava al lavoro ed era pronto a servire i suoi clienti. «Lo ha fatto anche per darci l'esempio» spiegano i figli Luigi e Paolo. Giovanni Casoli (detto Ivo) si è spento qualche giorno fa all'età di 81 anni e sono stati centinaia i messaggi di cordoglio e di affetto per la famiglia pubblicati dai residenti del Prenestino sui social network.

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«Era una istituzione nel quartiere - racconta Ofelia Del Vecchio, residente e fondatrice del gruppo Facebook Sei del Prenestino Doc - ad agosto il nostro quartiere compie 100 anni e Casoli sarebbe stato uno dei protagonisti dei festeggiamenti». Originario di Gubbio, iniziò a lavorare nel negozio di pasta all'uovo del fratello. «Poi creò il suo in via Sampiero di Bastelica - dicono i figli, gemelli, 51 anni - siamo cresciuti nel retrobottega, papà ci ha insegnato il mestiere, ma anche il rispetto per il lavoro e per i clienti che lui trattava con grande umanità».

Sarà per questo che nel quartiere tutti ricordano Giovanni e sono rimasti sconvolti quando il 12 luglio hanno visto le serrande del negozio abbassate.

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«Maestro di umile fierezza», «buon viaggio nonno Ivo», «prestava cura a ogni cliente con il cuore e con professionalità» sono alcuni dei messaggi arrivati sulla pagina Facebook dell'attività commerciale. C'è chi ricorda «i suoi ravioli ricotta e spinaci, i migliori», chi da bambino non vedeva l'ora di dare un assaggio ai tortellini crudi. Raccontano che era quasi un rito comprare la pasta all'uovo da Casoli che ha accompagnato tre generazioni di romani al Prenestino. Giovanni, sposato dal 1968 con Maria Rita, era nonno di quattro nipoti.

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«Papà ha sempre puntato sulla qualità - dice il figlio Luigi - vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno e aveva il massimo rispetto per tutti». Lo potevi incontrare la mattina mentre spazzava davanti al negozio come facevano i commercianti di una volta. «Mi ha chiamato addirittura una cliente che anni fa si è trasferita a Milano - aggiunge Paolo - papà era rimasto nei cuori di tutti per la sua gentilezza e onestà». «Viveva per la famiglia e per il lavoro, lo ringrazierò per sempre per la stima che mi ha dimostrato e per la fiducia, mi ha sempre appoggiata» spiega la nuora Simona Alesiani anche lei nell'impresa di famiglia. Ascoltare i racconti dei residenti è come tornare indietro negli anni, quando c'erano ancora i negozianti di fiducia, sempre pronti ad accoglierti e a chiederti: «Oggi come stai?».
 

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