Bimbo morto sulla Colombo, un giglio sul banco di scuola di Antonio: «Sei diventato il nostro angelo»

Bimbo morto sulla Colombo, un giglio sul banco di scuola di Antonio: «Sei diventato il nostro angelo»
di Mirko Polisano
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Sabato 13 Aprile 2019, 14:02 - Ultimo aggiornamento: 15:00

«Ciao Antonio, porta sempre con te la tua felicità». I compagni di classe dell'undicenne morto giovedì mattina dopo aver accusato un malore mentre era in macchina con la mamma nel traffico sulla Cristoforo Colombo hanno salutato così il loro piccolo angelo a cui hanno dedicato disegni e letterine. Il suono della campanella rimbomba più degli altri giorni nel cortile e nei corridoi dell'istituto comprensivo Tullia Zevi di via Pirgotele a Casal Palocco. Quello di ieri, è stato un giorno di scuola che i piccoli allievi della IV E non dimenticheranno. Antonio Bertoni, il loro amico «sorridente» e «giocherellone», come lo raccontano nei loro elaborati i compagni, non c'è più.

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L'ACCOGLIENZA
Il posto al primo banco è vuoto. Al centro una pianta con una calla bianca, simbolo di bellezza e innocenza, caratteristiche di tutti i bambini. «L'abbiamo messa in ricordo di Antonio - dice tra l'emozione la dirigente scolastica - i suoi compagni di classe la cureranno giorno dopo giorno ed è come se Antonio fosse qui con loro. Le attenzioni che rivolgeranno a questa pianta sarà l'affetto che porteranno al loro compagno». Ieri mattina, una delegazione di genitori insieme agli insegnanti e alla preside ha accolto i bambini in classe. «È difficile far capire il concetto di morte ai bambini, non lo accettano - ha detto la dirigente - li abbiamo però incoraggiati e spiegato che la vita continua». Il silenzio nell'aula è struggente. Anche i cartelloni colorati attaccati alle pareti non riescono a rendere il clima meno triste. «La pianta sarà qui fino alla fine della scuola - rassicura la preside - e i bambini la porteranno anche nella classe dove andranno il prossimo anno». Antonio era arrivato poco dopo l'inizio dell'anno e i continui malori lo hanno costretto a numerose assenze. «Non è accettabile tutto questo - dicono alcuni genitori all'esterno del plesso scolastico di via Pirgotele - morire così a undici anni è crudele e assurdo. Un rimpianto e un interrogativo ci continua ad assalire: se non ci fosse stato traffico, si sarebbe potuto salvare?». Una domanda a cui almeno oggi nessuno sa rispondere. «Ti volevo un bene infinito», le scrive una compagna di classe. «Continueremo a giocare insieme», gli dice il piccolo Leo. Lo disegnano con le fattezze di un angelo, Antonio, con tanti cuori e palloncini ma anche in un prato mentre corre felice.



I PENDOLARI
Anche i pendolari della Colombo hanno un pensiero per il piccolo. «Ieri qui era un inferno - dice Alessandro, uno dei viaggiatori intrappolato nel traffico - come faccio a non pensarci. Ricordo il volto di un vigile che ha prestato i soccorsi: piangeva». Una morte che ha scosso un intero quartiere. Oggi sulla Cristoforo Colombo nel punto esatto dove è stato rianimato Antonio sono comparsi dei fiori. Tutti bianchi. C'è anche una rosa bagnata dalla pioggia. Sembrano lacrime. O forse lo sono.

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