In mostra non mancano immagini scattate lungo l'Appia Antica. L'esposizione è un sorprendente affresco dell'evoluzione e delle contraddizioni della città.
Un ritratto complessivo capace di cogliere nei dettagli, nei gesti e negli sguardi dei romani quella franchezza aperta e sfacciata che li contraddistingue. Poesia e bellezza, forza e violenza, architettura storica e trasformazione delle periferie tessono un racconto denso di emozione. Il paesaggio umano e il racconto sulle persone di Berengo Gardin, che non dimentica mai i luoghi, ben si iscrive nel sito prescelto per questo omaggio a Roma: la tenuta diSanta Maria Nova. Questo spazio rappresenta una vivida testimonianza dell'evoluzione del paesaggio sull'Appia e di una frequentazione che, dalle più precoci fasi romane fino ai nostri giorni, non si è mai interrotta. Questo monumento, con gli scavi delle terme circostanti, i recinti medievali (claustra), le imponenti cisterne, rappresenta anche il punto migliore per iniziare il percorso alla scoperta di villa dei Quintili, insieme all'area archeologica e monumentale della via Appia Antica: al sito di Capo di Bove, al complesso del Mausoleo di Cecilia Metella e Castrum Caetani che, insieme, costituiscono il patrimonio dello Stato destinato al pubblico godimento, in un ambito territoriale per lo più di proprietà privata. Il catalogo della mostra, edito da Electa, racconta sessant'anni di fotografia del grande reporter nella Capitale, oltre a riunire la documentazione di libri e provini a contatto che arricchiscono anche la rassegna.
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