Salute, il Gemelli: con il Covid 34% in meno degli interventi per tumore pancreas. I medici: «Serve prevenzione»

L'ingresso del pronto soccorso del Policlinico Gemelli
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Giovedì 19 Novembre 2020, 14:59

Insidioso, spesso silenzioso e con un trend di casi in aumento che lo classifica tra le patologie emergenti. È il tumore al pancreas, una delle malattie oncologiche più temute, su cui la Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e l'Università cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma, in collaborazione con associazione Nastro Viola e Fondazione Nadia Valsecchi, accendono i riflettori in occasione della Giornata mondiale. Un'occasione, quella celebrata oggi con l'incontro «Il Gemelli per i pazienti, i pazienti con il Gemelli», per far sentire il supporto e la vicinanza alle persone con tumore al pancreas e sensibilizzare la popolazione sull'importanza della diagnosi precoce. 

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Una volta diagnosticato, il tumore al pancreas può essere sconfitto solo se preso in tempo. «Ad aumentare le possibilità di superare uno dei tumori più aggressivi, seconda causa di morte per cancro nel 2030 dopo quello al polmone, è l'intervento chirurgico - ha sottolineato il professor Sergio Alfieri, direttore Centro chirurgico del Pancreas Gemelli - L'emergenza sanitaria in corso, causata dal nuovo Sars-Cov-2, ha travolto e stravolto il nostro servizio sanitario nazionale con un notevolissimo impatto sui malati oncologici, soprattutto sui pazienti con tumore al pancreas che richiedono un approccio integrato in Centri specializzati. Basti pensare che in Italia è del 22 per cento in meno la percentuale dei pazienti operati rispetto allo stesso semestre del 2019. Dato allarmante ancora più evidente nella Fase 1 della pandemia con il 34 per cento in meno di interventi chirurgici. In controtendenza, il nostro Centro Pancreas ha accolto anche pazienti provenienti da altri Centri, registrando un aumento del 15 per cento dell'attività chirurgica pancreatica nel primo semestre di quest'anno. Questo è stato possibile grazie all'organizzazione in tempi record di un Covid Hospital in un edificio separato dal corpo centrale, che ci ha permesso di non sospendere i percorsi oncologici come purtroppo accaduto in molte realtà italiane». d è a supporto dei pazienti che in questa situazione di emergenza sanitaria il Centro Chirurgico multidisciplinare del Gemelli ha messo a punto Apptrack Pancreas, un'app che monitora da remoto il paziente sia in fase pre-operatoria, sia nel corso della degenza, sia a domicilio al rientro a casa.

Una digitalizzazione del percorso diagnostico-terapeutico innovativa, quella voluta dal team multidisciplinare del Gemelli, per garantire una presa in carico costante e a 360 gradi. L'app, terminata nella sua fase progettuale, dopo un periodo di prova sarà resa disponibile per tutti i pazienti.

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Cuore dell'iniziativa il sito «Centro pancreas Gemelli»: un portale interamente dedicato a un organo per certi versi ancora misterioso che i pazienti e non solo potranno consultare per ottenere informazioni, azzerare dubbi e conoscere il percorso più idoneo da intraprendere. Fumo, alcol, obesità, diabete e familiarità i 5 principali fattori che possono contribuire all'insorgenza del cancro al pancreas: a causare il 25-30 per cento dei casi è il tabacco, mentre il consumo di bevande alcoliche può far aumentare la probabilità di sviluppare una pancreatite cronica (in 7 casi su 10) che predispone all'adenocarcinoma pancreatico. A essere nel mirino anche una dieta ricca di grassi animali e zuccheri raffinati (il 12 per cento dei tumori è correlato all'obesità) e la presenza di diabete. 

Promuovere e svolgere attività scientifiche, di base e applicate, nell'ambito delle patologie pancreatiche e neoplastiche è tra gli obiettivi principali del Gemelli Pancreatic Advanced Research Center. Inoltre, l'utilizzo di approcci mini-invasivi consente al Centro di prendere in carico anche i casi più complessi. «Nel nostro Centro l'endoscopia terapeutica si è quasi completamente sostituita all'approccio chirurgico tradizionale - ha spiegato il professor Guido Costamagna, direttore Uoc Endoscopia digestiva chirurgica - Con un approccio endoscopico mini-invasivo è possibile affrontare e risolvere tutte le principali conseguenze della crescita locale dei tumori del pancreas: l'ostruzione delle vie biliari mediante il posizionamento di endoprotesi transtumorali o la creazione sotto guida ecoendoscopica di anastomosi bilio-digestive; l'ostruzione del duodeno mediante l'inserimento di protesi duodenali o la creazione di anastomosi gastro-digiunali ecoendoguidate. Nondimeno la cura del dolore neuropatico mediante l'alcolizzazione dei plessi nervosi sotto guida ecoendoscopica».

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